"Espulsione è illegale". Repubblicani francesi ancora nel caos dopo l'accordo con Le Pen

Prosegue la faida interna ai Repubblicani francesi che mettono definitivamente alla porta Eric Ciotti. Ora il partito rischia l'estinzione

"Espulsione è illegale". Repubblicani francesi ancora nel caos dopo l'accordo con Le Pen
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La vicenda interna ai repubblicani francesi si complica, rischiando di passare da serio a faceto. Una nuova espulsione ha, infatti, colpito Eric Ciotti, escludendolo da Les Républicains. Come spiega l'emittente Bfmtv citando proprie fonti, un secondo ufficio politico ha espulso Ciotti dal partito. Il deputato uscente delle Alpi Marittime è rimasto alla presidenza di Les Républicains nonostante mercoledì un primo ufficio politico ha votato a favore della sua esclusione dopo l'annuncio della sua alleanza con i lepeniani per le elezioni legislative del 30 giugno e 7 luglio. Nel frattempo è atteso per le prossime ore il pronunciamento del tribunale di Parigi sul ricorso presentato da Ciotti contro la sua esclusione dal partito.

Grida allo scandalo, Ciotti: “Tutto si sta trasformando in una farsa”. È quanto afferma all'emittente radiofonica Rmc dopo l'annuncio dei Repubblicani di convalidare la sua espulsione dal partito. "La mia seconda esclusione è “tanto illegale quanto la prima, ha aggiunto, facendo riferimento al primo provvedimento di mercoledì.

Nel frattempo, cominciano gli apparentamenti: "In 70 collegi elettorali francesi ci sarà un candidato comune del Rassemblement national-Les Républicains", afferma tronfio Jordan Bardella, intervistato oggi da Bfmtv, in riferimento all'accordo tra il partito di estrema destra ed i gollisti annunciato da Ciotti prima di essere sconfessato. Bardella ha spiegato che alcuni di questi candidati saranno "deputati uscenti", ma al momento solo una deputata uscente, Christelle d'Intorni, ha appoggiato la decisione di Ciotti, che a sua volta è deputato uscente delle Alpi Marittime, di allearsi con l'estrema destra. Gli altri 59 deputati uscenti di Lr si sono detti contrari.

Una faida interna che rischia di avere conseguenze storiche sul sistema politico francese. "L'arco costituzionale in Francia non ha più alcun senso, perché presto quelli che stanno fuori saranno più di quelli che stanno dentro", sottolinea Claude Chollet, politologo francese e presidente dell'Osservatorio sul giornalismo d'Oltralpe in un'intervista al Secolo d'Italia, osservando che a rischiare di più sono i gollisti che rigettano la linea indicata da Ciotti di un'alleanza con il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella. "Era già un'etichetta vuota, ora - spiega - rischiano di sparire".

A suo dire, Ciotti ha sempre fatto parte della tendenza più vicina al Rassemblement National su molti temi come l'immigrazione e l'insicurezza. Dall'altro, e a livello personale, Ciotti vuole diventare sindaco di Nizza, città in cui il Rassemblement National ha ottenuto il 32% dei voti alle elezioni europee, Marion Maréchal poco più del 9% e i Repubblicani poco meno del 9%. Se vuole conquistare Nizza, deve allearsi dunque con il partito dominante.

La classe dirigente repubblicana, invece, sottolinea il politologo, è sempre stata più a sinistra della massa dei militanti: "Più si sale nella gerarchia, più si è al centro. Più si scende in basso, più si è a destra". Quanto ai meri fatti, è opinione unanime che la procedura di espulsione è illegale e contraria allo statuto di un partito ormai moribondo.

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