
Tornare a essere più imprenditore e meno politico: questo l'obiettivo prossimo di Elon Musk. Dopo un trimestre deludente e crescenti polemiche sul suo coinvolgimento politico, il patron di X ha annunciato che ridurrà sensibilmente il tempo dedicato alla collaborazione con l'amministrazione Trump per concentrarsi nuovamente su Tesla. Il leader dell’azienda automobilistica ha comunicato la decisione durante una conference call con gli investitori, sottolineando che il suo impegno nella Government Efficiency Commission – nota anche come DOGE – diminuirà “in modo significativo” a partire da maggio.
La scelta arriva in un momento critico per Tesla, che ha registrato un calo del 20% nei ricavi del settore automobilistico nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli utili sono crollati di oltre il 70%, spingendo l’azienda a non rilasciare previsioni future e a lanciare un allarme agli investitori: il clima politico potrebbe pesare ulteriormente sulla domanda. “Probabilmente da maggio, dedicherò solo uno o due giorni a settimana alle questioni di governo, e solo finché sarà utile e il presidente lo riterrà necessario”, ha affermato Musk, aggiungendo che “gran parte del lavoro cruciale della commissione è ormai completato”. Nonostante ciò, il titolo ha guadagnato oltre il 5% nelle contrattazioni after-hours, grazie alla rinnovata fiducia degli investitori nel rinnovato impegno di Musk. “È un segnale importante,” ha commentato Dan Ives di Wedbush Securities. “Gli investitori volevano vederlo tornare al timone”.
Nel primo trimestre dell’anno, Tesla ha consegnato 336.681 veicoli a livello globale, segnando un calo del 13% su base annua. Un risultato ben al di sotto delle aspettative e che si inserisce in un contesto di crescenti tensioni: proteste pubbliche e critiche sono esplose nelle ultime settimane contro il ruolo sempre più visibile di Musk nell’esecutivo guidato da Donald Trump. Secondo lo stesso Musk, la sua partecipazione al governo ha avuto conseguenze tangibili sull’andamento del gruppo. “Ci sono state ripercussioni evidenti per via del mio coinvolgimento politico”, ha detto, ribadendo però l’importanza della sua attività nella commissione DOGE per contrastare “il deficit insostenibile” degli Stati Uniti. Ha inoltre accusato “i beneficiari degli sprechi di denaro pubblico” di essere dietro le pressioni su Tesla e i recenti attacchi nei suoi confronti.
La società ha confermato l’intenzione di lanciare entro la prima metà dell’anno una versione più economica della Model Y, il suo SUV più venduto, e di avviare la produzione dei robotaxi a guida autonoma nello stabilimento di Austin a partire da giugno. Musk ha ribadito le ambiziose previsioni: “Nella seconda metà dell’anno ci saranno milioni di Tesla che si guideranno da sole”, ha affermato. Ha poi aggiunto: “Sono fiducioso che entro fine anno sarà possibile addormentarsi in auto e risvegliarsi a destinazione, in molte città americane”. Ma non tutti sono convinti. Sam Abuelsamid, analista di Telemetry Insight, ha messo in dubbio la fattibilità delle promesse di Musk: il sistema non è ancora abbastanza affidabile, gli errori sono troppo frequenti e possono portare a incidenti.
Le tecnologie di assistenza alla guida sviluppate da Tesla, come l’Autopilot e il Full Self-Driving, sono attualmente sotto esame da parte della National Highway Traffic Safety Administration.
Le autorità indagano sulla capacità dei sistemi di allertare adeguatamente i conducenti e sulla sicurezza in condizioni di visibilità ridotta. Critiche sono arrivate anche per il nome fuorviante del software, che suggerirebbe una guida completamente autonoma, mentre in realtà richiede ancora supervisione umana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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