Uno degli episodi più controversi della recente storia americana potrebbe chiudersi con un colpo di spugna. Il procuratore speciale Jack Smith ha chiesto l'archiviazione del procedimento contro Donald Trump, incriminato per la paternità politica dell'insurrezione del 6 gennaio 2021, essendo l'imputato ormai presidente degli Stati Uniti. Smith, per motivare la sua decisione storica, ha citato la vittoria alle presidenziali del 5 novembre scorso e i precedenti legati a presidenti in carica.
Nella sua richiesta, Smith specifica: "Da tempo che la Costituzione degli Stati Uniti vieta l'incriminazione federale e la successiva persecuzione penale di un presidente in carica". Trump era stato incriminato per concorso nell'assalto volto a ostacolare le procedure per la certificazione della vittoria del suo avversario Biden, alle elezioni del 2020. Smith si dimetterà dall'incarico che gli era stato assegnato dall'attuale dipartimento di Giustizia, prima che il nuovo presidente entri in carica, il 20 gennaio 2025, e lo licenzi, come Trump aveva annunciato di voler fare in campagna elettorale.
"La posizione del governo sul merito del procedimento non è cambiata", ha poi precisato Smith. Non si è fatta attendere la reazione del portavoce di Trump, Steven Cheung, secondo cui la decisione di archiviare il caso federale "è un'importante vittoria dello stato di diritto: il popolo americano ed il presidente Trump vogliono la fine immediata dell'uso del nostro sistema giudiziario come arma politica e non vediamo l'ora di unire il Paese". Il vicepresidente eletto J.D. Vance ha dichiarato che se Trump avesse perso le elezioni del 2024, "avrebbe potuto benissimo passare il resto della sua vita in prigione".
Ma questa non è l'unica vittoria conseguita dal neopresidente eletto. Il procuratore speciale ha chiesto l'archiviazione anche del caso dei documenti riservati della Casa Bianca sequestrati a Mar-a-Lago e anche per quello relativo ai tentativi di sovversione delle elezioni 2020, citando la consuetudine del dipartimento di Giustizia che impedisce i procedimenti giudiziari nei confronti dei presidenti in carica.
Per l'ex presidente rimangono in essere i procedimenti giudiziari a livello statale in Georgia (voto 2020) e a New York (vicenda Stormy Daniels), sebbene su di essi pesi l'incertezza della sentenza della Corte Suprema sull'immunità per gli ex presidenti e la valutazione su come procedere, vista la vittoria elettorale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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