La profezia sull'Europa: così l'Occidente si è arreso all'immigrazione incontrollata

I continui attacchi sul suolo europeo e i migranti ormai fuori controllo. Un libro del 1973 aveva previsto tutto

La profezia sull'Europa: così l'Occidente si è arreso all'immigrazione incontrollata
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“Profetico” è un termine usato spesso a sproposito. Ma del resto, come insegna G. K. Chesterton, quando si smette di credere in Dio si inizia a credere a tutto. E per questo, in un’epoca di creduloni come la nostra, tutto è profetico. Tutto, perfino le immagini più fumose del passato vengono forzate a dirci qualcosa. L’aggettivo “profetico”, dunque, è spesso usato a sproposito. Ma, speriamo, non per la storia di cui vogliamo parlare oggi.

Nel 1973, lo scrittore francese Jean Raspail pubblica Il campo dei santi. Un’opera che dà fastidio. Che fa male. Che racconta ciò che sarebbe stata l’Europa di lì a pochi anni. Che già era e che sarebbe stata. E che certamente è oggi. L’autore immagina un’orda umana, guidata dal “coprofago”, provenire dall’India. I disperati arrivano in barca, puntando le loro prore verso la Francia. L’Occidente non fa nulla per fermarli perché ormai non ne ha più la forza. Si arrende. E perde per sempre se stesso. “Di fronte ad un milione di invasori l’opinione pubblica e le autorità occidentali cedono ad una ottusa disperazione; si lasciano occupare”. Kaputt.

Il testo piace alla critica e anche a diversi intellettuali, non solo di “area” (cosa che purtroppo capiterà solo in Italia). Perché Raspail sa scrivere - una parte dei suoi diritti d’autore è ancora in mano alla casa editrice Gallimard - e, soprattutto, perché ne Il campo dei santi riesce a mettere in guardia l’Europa sul pericolo dell’immigrazione. Un pericolo che percepiamo oggi.

L’ultimo caso questa mattina a Monaco di Baviera, quando una macchina si è diretta a tutta velocità contro la folla. Un bambino è in fin di vita e ci sono almeno ventotto feriti. Le forze dell’ordine parlano di “attentato”. L’ennesimo. Il quinto in dodici mesi in Germania. Il quinto compiuto da uno straniero (tre volte hanno colpito gli afghani, una volta un siriano e una un saudita). Ed è qui che torna alla memoria Il campo dei santi, con il suo milione di disperati. Che oggi sono molti di più e non si dirigono più solamente in Francia, ma in tutta Europa, spesso passando dall’Italia.

Era stato “profetico” Raspail. Non solo nel raccontare con acume ciò che stiamo vivendo in questi giorni, ma soprattutto nel descrivere un Occidente stanco e indifeso. Che si lascia morire di inedia. Giorno dopo giorno. Attentato dopo attentato.

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