La rivelazione dei media Usa: "L'amministrazione Trump tratta con Hamas"

Axios svela i contatti segreti e senza precedenti tra la Casa Bianca e l'organizzazione islamista responsabile della strage del 7 ottobre

La rivelazione dei media Usa: "L'amministrazione Trump tratta con Hamas"
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La Casa Bianca ha intavolato trattative segrete con Hamas finalizzate al rilascio degli ostaggi americani ancora nelle mani dei miliziani islamisti e ad un possibile accordo più generale che potrebbe portare alla fine del conflitto nella Striscia di Gaza. A riferire in esclusiva la notizia dei contatti tra l’amministrazione repubblicana e l’organizzazione inserita dagli Stati Uniti dal 1997 nella lista dei gruppi terroristici è Axios che cita due fonti con “conoscenza diretta” delle discussioni.

La spregiudicata mossa diplomatica Usa è la seconda iniziativa promossa da Washington nella regione dopo il raggiungimento della tregua nella Striscia scattata poche ore prima dell’insediamento del tycoon e da lui influenzata più o meno direttamente. A guidare i colloqui senza precedenti è Adam Boehler, inviato speciale del presidente statunitense per gli ostaggi. Gli incontri tra Boehler e Hamas sarebbero avvenuti a Doha in Qatar, sede della dirigenza politica del gruppo islamista, “nelle scorse settimane” e, seppur limitati alla discussione della liberazione degli americani ancora trattenuti a Gaza dopo la strage del 7 ottobre, hanno riguardato anche il rilascio di tutti gli altri ostaggi e il raggiungimento di una “tregua a lungo termine”.

Al momento nessun accordo è stato raggiunto e non è chiaro se il governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu abbia approvato la mossa Usa. Fonti anonime riferiscono solo che l’amministrazione Trump ha consultato Israele sulla “possibilità” di un dialogo diretto con Hamas ma Tel Aviv avrebbe appreso “di aspetti dei colloqui attraverso altri canali”. Secondo l’esercito israeliano nell’enclave palestinese i miliziani islamisti trattengono ancora 22 ostaggi e 35 cadaveri. Lo stato di altri due prigionieri non è ancora stato definito. Gli statunitensi nelle mani di Hamas sono cinque, ma solo uno, Edan Alexander, sarebbe in vita.

Il resoconto di Axios non contiene indicazioni precise del contributo fornito alla missione diplomatica segreta da Steve Witkoff, l’inviato speciale per il Medio Oriente dimostratosi influente grazie alla liberazione di un cittadino americano a Mosca e che, dopo aver parlato con Putin per circa tre ore, ha partecipato a febbraio ai negoziati con i russi a Riad. Si sa però che Witkoff era atteso a Doha questa settimana per parlare col primo ministro del Qatar dei negoziati sulla tregua ma il viaggio sarebbe stato cancellato “martedì notte” a seguito del mancato riscontro di progressi da parte di Hamas.

La notizia dei contatti nel Qatar arriva in un momento di grande tensione nell'area. Il cessate il fuoco nella Striscia della durata di 42 giorni che era parte della prima fase dell'accordo siglato a gennaio è scaduto sabato scorso e non si è arrivati ad un'intesa per estenderlo. Come strumento di pressione Israele ha nel frattempo bloccato l'accesso di aiuti umanitari a Gaza dove, tra le macerie, si stanno celebrando i riti previsti dal periodo sacro del Ramadan.

Al Cairo intanto si è concluso il vertice della Lega Araba che ha approvato il piano egiziano per la ricostruzione della Striscia da 53 miliardi di dollari, anche se la fonte dei finanziamenti non è stata precisata. Esso si basa sulla necessità del ritiro completo delle forze di Tsahal dall'enclave palestinese e dal corridoio Filadelfia ma Tel Aviv lo ha già bocciato in quanto non cita il disarmo di Hamas né esplicita il ruolo futuro dell'organizzazione che controlla la Striscia dal 2007.

La Casa Bianca ha fatto sapere che accoglie con favore il "contributo" delle nazioni arabe per il futuro di Gaza sottolineando però che il presidente Trump "mantiene la sua coraggiosa visione di una Gaza postbellica". Un riferimento al discusso piano della Riviera del Medio Oriente in cui il tycoon evidentemente continua a credere.

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