Rivitalizzare il nord-est e mantenere la crescita: il piano di Xi Jinping per l’economia cinese

Il presidente XI ha esortato la regione del Jilin a seguire le direttive del Comitato centrale. E un rapporto di Deutsch Bank sottolinea la crescita dell’economia

Rivitalizzare il nord-est e mantenere la crescita: il piano di Xi Jinping per l’economia cinese
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Nell’ambito dello sforzo di riforma del Paese, sabato 8 febbraio il presidente cinese Xi Jinping ha esortato la provincia di Jilin ad attuare le disposizioni strategiche del Comitato centrale del Partito comunista (Pcc) per la rivitalizzazione del nord-est della Repubblica popolare, in modo che essa possa svolgere un ruolo più rilevante nella modernizzazione della nazione.

Il leader di Pechino ha fatto le sue osservazioni dopo aver ascoltato il rapporto del Comitato locale del Pcc e del governo di Changchun. Xi Jinping ha esortato la provincia a guardare all’economia reale come pietra angolare e a raggiungere uno “sviluppo coordinato” grazie alla trasformazione delle industrie tradizionali, al rafforzamento dei settori più competitivi, alla promozione di nuove forze produttive di qualità, all’apertura e allo sviluppo di un settore imprenditoriale orientato al mercato, oltre che al sostegno all’iniziativa privata. Inoltre, Xi Jinping ha incoraggiato il Jilin a dare priorità allo sviluppo di un’agricoltura moderna su larga scala e a realizzare progressi nell’applicazioni di nuove tecnologie, in particolare per quanto riguarda il green.

Il nord-est della Cina, composto dalle province di Heilongjiang, Jilin e Liaoning, ha svolto a lungo il ruolo di base industriale e agricola del Paese, soprattutto agli albori della Repubblica popolare. Per questo motivo, il Comitato centrale del Pcc ha deciso, tra le varie strategie, di rivitalizzare questa zona, in modo da dare una propulsone allo sviluppo generale della nazione.

E proprio per quanto riguarda l’economia cinese, secondo un recente rapporto di Deutsch Bank redatto da Peter Miller, analista della banca con sede a Hong Kong e focalizzato sulla regione Asia-Pacifico, “è sempre più difficile ignorare il fatto che le aziende cinesi offrono un miglior rapporto qualità-prezzo e spesso una migliore qualità in molti settori manifatturieri e, in misura crescente, anche nei servizi”.

"Nonostante un rallentamento ciclico, la Cina sta ancora crescendo più del doppio rispetto alla maggior parte dei mercati sviluppati", ha scritto l’autore. Stando alle statistiche ufficiali pubblicate a gennaio, la crescita del Pil del Paese nel 2024 ha raggiunto l’obiettivo del 5%. Un risultato vicino al 4% segnalato in Giappone negli anni ’80, il periodo del cosiddetto “miracolo economico” della nazione del Sol Levante. Una similitudine che ha generato paragoni con i decenni perduti di Tokyo, un periodo di stagflazione economica precipitato dal crollo della bolla dei prezzi degli asset nel 1990.

Stando al rapporto dell’istituto bancario tedesco, però, la Cina potrebbe evitare

di cadere nello stesso “buco nero” grazie alle sue iniziative internazionali e all’elevata automazione del Paese, che potrebbero compensare fattori di rallentamento della crescita come l’invecchiamento della popolazione.

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