
Salvare a tutti i costi il rapporto con Donald Trump. È questa l’indicazione che il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha comunicato a Zelensky dopo lo scontro con il presidente americano alla Casa Bianca che rischia di compromettere il rapporto tra Washington e Kiev con ricadute catastrofiche su tutti i restanti partner dell’Alleanza Atlantica e della coalizione occidentale che sostengono l'Ucraina. L'istruzione impartita è stata confermata in un'intervista alla Bbc dallo stesso Rutte, il quale ha anche dichiarato di aver parlato due volte con il leader ucraino dopo il disastroso incontro nello Studio Ovale trasmesso ieri dalle televisioni di tutto il mondo.
Il capo della Nato ha precisato di non poter dire "di cosa si è discusso" ma ha reso comunque noto di aver detto a Zelensky che "dobbiamo rispettare" ciò che il presidente americano ha fatto finora per l'Ucraina e che deve "trovare un modo" per ricucire lo strappo con The Donald. "Dobbiamo davvero dare credito a Trump", ha aggiunto Rutte ricordando come fu proprio il tycoon durante il suo primo mandato a fornire a Kiev i missili anti-carro Javelin dimostratisi essenziali per respingere gli aggressori russi nelle prime fasi del conflitto cominciato nel febbraio del 2022.
Nel corso dell'intervista alla Bbc, Rutte, riferendosi a Trump, ha detto di sapere "che è impegnato per portare in Ucraina una pace duratura, è impegnato per la Nato. Ovviamente. Si aspetta che i partner europei spendano di più e aumentino la produzione di difesa. E su questo ha ragione". Il segretario della Nato ha definito "increscioso" quanto accaduto a Washington ribadendo che senza l'aiuto degli Usa Kiev non andrebbe "da nessuna parte".
In queste ore fervono i preparativi per il vertice sull'Ucraina e sulla difesa comune europea convocato per domani pomeriggio a Londra dal premier britannico Keir Starmer. Un format che, si è appreso poco fa, è stato allargato oltre i confini dell'Europa per includere anche il Canada. Oltre dunque al capo del governo canadese, al segretario generale della Nato e ai presidenti della Commissione e del Consiglio europeo, Ursula von der Leyen e Antonio Costa, ci saranno i leader di Ucraina, Francia, Germania, Italia, Danimarca, Olanda, Norvegia, Polonia, Spagna, Finlandia, Svezia, Repubblica Ceca e Romania. Anche la Turchia parteciperà al meeting rappresentata dal suo ministro degli Esteri.
Nelle scorse ore la notizia dell'esclusione dei Paesi baltici dall'incontro in Inghilterra ha generato diversi malumori e a poco è valsa l'organizzazione da parte del premier Starmer di una videocall separata con Estonia, Lettonia e Lituania che dovrebbe svolgersi prima dell'inizio del vertice. Sky News ieri ha raccolto lo sfogo anonimo di un diplomatico baltico che ha parlato di “tradimento” ed ha espresso i timori che il Cremlino possa interpretare il mancato invito a Londra delle tre nazioni come un segnale del disinteresse occidentale, in particolare di Stati Uniti, Regno Unito e Francia, per le loro sorti.
Il presidente ucraino, già oggi a Londra, ha incontrato il premier britannico a Downing Street. Starmer ha dichiarato la determinazione "assoluta" e "incrollabile" del Regno Unito a raggiungere "una pace duratura per l'Ucraina basata sulla sovranità e sulla sicurezza" e ha garantito che sarà al fianco di Kiev "sino alla fine". "Per me è davvero un privilegio godere della vostra amicizia", ha affermato Zelensky aggiungendo di essere "molto felice" per l'incontro previsto domani con re Carlo III. La solidarietà di Londra trova conferma nell'annuncio fatto dal suo governo circa lo stanziamento a favore degli ucraini di un prestito di ulteriori 2,26 miliardi di sterline, da spalmare nei prossimi anni. L'accordo verrà sottoscritto domani dai due titolari delle Finanze dei due Paesi.
Dall'altro lato della Manica, l'Eliseo ha fatto sapere che Emmanuel Macron ha parlato sia con Trump che con Zelensky dopo il drammatico scontro tra i due leader. In un'intervista a La Tribune Dimanche, il presidente francese ha invitato entrambi i capi di Stato "alla calma, al rispetto e al riconoscimento" e ha avvertito che se Vladimir Putin non verrà frenato, "punterà sicuramente verso la Moldavia e forse anche oltre verso la Romania". Per questo motivo secondo Macron l'eventuale disimpegno degli Stati Uniti dall'Ucraina "non è nel loro interesse" e se Washington accettasse di "firmare un cessate il fuoco senza alcuna garanzia di sicurezza per l'Ucraina" la sua "capacità di deterrenza geostrategica nei confronti di Russia, Cina e altri scomparirebbe nello stesso giorno".
Infine il leader francese ha segnalato un'apertura al dialogo con Mosca che avverrà "solo al momento opportuno, quando le cose saranno stabilizzate, ma non escludo nulla".
Proprio in merito alle trattattive per la fine del conflitto, poche ore fa il premier ungherese Viktor Orban ha dichiarato che l'Unione Europea dovrebbe seguire "l'esempio degli Stati Uniti" avviando "colloqui diretti con la Russia su un cessate il fuoco e una pace sostenibile in Ucraina".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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