Gli Stati Uniti blindano il Pacifico contro la Cina. Durante una visita del primo ministro giapponese Fumio Kishida incentrata sulla minaccia posta da Pechino, il presidente Joe Biden ha annunciato l’intenzione di creare un sistema di difesa aerea comune con Tokyo e l’Australia.
“Per la prima volta, Giappone, Stati Uniti e Australia creeranno un sistema aereo missilistico e una architettura difensiva”, ha affermato il leader della Casa Bianca, sottolineando come esso sia “il più significativo aggiornamento” della collaborazione militare tra Washington e lo Stato nipponico dai tempi della sua creazione. Questo nuovo tassello si va dunque ad aggiungere alla rete che l’America sta costruendo e progressivamente rafforzando per arginare l’aggressività e l’espansionismo della Cina nelle acque oceaniche.
Attualmente, la presenza statunitense nel Pacifico occidentale è garantita dall’alleanza Aukus, il sistema a tre istituito nel 2021 che comprende anche il Regno Unito e l’Australia. Martedì 9 aprile, sono iniziati i colloqui per il cosiddetto Pillar 2, l’allargamento dell’intesa ad altri attori nell’area. Tokyo è considerato dall’amministrazione Biden un interlocutore privilegiato, ma vi sono ancora delle resistenze da parte degli alleati. In particolare, Canberra vorrebbe prima concludere tutte le procedure per la consegna di sommergibili nucleari (Pillar 1), che considera fondamentali per le sue capacità di deterrenza strategica. Insieme a Londra, inoltre, ha espresso perplessità sulle misure di sicurezza che il Giappone sarebbe in grado di adottare per proteggere informazioni sensibili. Dubbi riguardo all’ingresso di Tokyo nel sistema Aukus sono stati espressi anche da Kurt Cambell, vicesegretario di Stato Usa: “Ha fatto alcuni passi, ma non tutti”.
La volontà del presidente Biden di ottenere luce verde da Regno Unito e Australia per l’ingresso del Giappone nell’alleanza si potrebbe spiegare con il timore che un cambio al vertice della Casa Bianca dopo le elezioni di novembre 2024 potrebbe portare a una riduzione dell’impegno statunitense in diverse aree strategiche. Vi è anche l’ipotesi che Potus voglia presiedere ad un allargamento dell’Aukus per consolidare il progetto negli anni futuri e gettare le basi di una vera e propria “Nato del Pacifico” che si opponga alla Cina.
Negli ultimi mesi, Pechino ha dato prova di un atteggiamento particolarmente aggressivo, sia tramite l’invio di vascelli e aerei in prossimità di Taiwan, sia con continui scontri tra la propria flotta e le navi delle Filippine per il controllo di alcuni atolli strategici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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