Il sogno americano si è infranto all’alba del giorno dopo il Ringraziamento, la festa più americana di tutte. A certificare la fine di un mito che per più di un secolo ha spinto milioni di sognatori, disperati e oppressi alla ricerca della felicità in un nuovo e migliore mondo oltreoceano è il Wall Street Journal attraverso la pubblicazione di un sondaggio che dipinge un quadro a tinte scure di cosa vuol dire oggi vivere negli Stati Uniti d’America.
A credere ancora nella promessa dell’American dream è appena il 36% delle persone consultate dal quotidiano finanziario. Un crollo rispetto al 53% del 2012 quando alla Casa Bianca c’era Barack Obama e al 48% del 2016, anno dell’elezione di Donald Trump. Un forte calo anche se si considera un’altra rilevazione statistica condotta un anno fa che mostrava come il 68% degli intervistati credesse nel valore del sacrificio per conseguire un avanzamento sociale.
Giovani e donne sono le categorie più colpite da un sentimento generale di disillusione che attraversa il Paese da una costa all’altra. Il 28% delle donne, contro il 46% degli uomini, rimane fiducioso in un sistema meritocratico. Per il 18% l’American dream è solo un’illusione mentre il 30% ritiene migliore la vita oggi in America rispetto a 50 anni fa con la metà degli intervistati che pensa che il sistema economico e politico sia “contro persone come me”, una percentuale che sale al 68% tra gli afroamericani.
L’atmosfera cupa fotografata dal Wall Street Journal sembra tradursi in una sensazione di fragilità economica che trascende qualsiasi distinzione politica. Oakley Graham, un trentenne padre di famiglia del Missouri simpatizzante del partito democratico, nonostante ritenga di aver realizzato il sogno americano - “abbiamo una bella casa in periferia e un garage per due auto” - dichiara al quotidiano di essere sulle spese e afferma come per lui e la maggior parte dei suoi vicini “non importa quanto appaiano positive le cose dall’esterno ma sento che solo due stipendi ci separano dal non avere un tetto sopra la testa”. Per John Lasher, un sostenitore di Trump, “l’American dream non esiste più”.
A meno di un anno dalle elezioni presidenziali i dati del Wall Street Journal si inseriscono in un contesto preoccupante per le possibilità di Joe Biden di ottenere un secondo mandato alla Casa Bianca. L’inflazione, anche se su valori più contenuti, continua ad erodere il potere d’acquisto dei cittadini Usa e la ricetta economica del presidente, la cosiddetta Bidenomics, non appare sufficiente a scaldare l’elettorato del partito dell’asinello. Se si aggiunge poi lo scarso entusiasmo per un candidato considerato troppo anziano ed una vicepresidente poco convincente, appare con grande evidenza come la strada per il vecchio Joe sia tutta in salita.
Trump ha tutto da guadagnare dallo stato d’insoddisfazione che pervade una campagna elettorale che ricorda quella del 2016.
Il tycoon potrebbe vincere ancora una volta puntando proprio sui "dimenticati", le fasce sociali più disilluse rispetto al sogno americano, per i quali gli Stati Uniti hanno smesso di essere la "città splendente sulla collina" di cui parlava Ronald Reagan. Quella luce adesso sembra essersi spenta e il sogno assume sempre di più i tratti di un incubo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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