"Spreco di denaro". Ma ora Kamala fa dietrofront sul muro contro i migranti di Trump

Sono riemersi numerosi messaggi di Kamala Harris pubblicati durante la presidenza Trump nei quali criticava il muro anti-migranti a sud che ora è pronta a sostenere

"Spreco di denaro". Ma ora Kamala fa dietrofront sul muro contro i migranti di Trump
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Qualunque cosa pur di vincere, o almeno provarci, per Kamala Harris, pronta a firmare un disegno di legge per la continuazione di un muro a sud, proseguendo così sul solco già segnato da Joe Biden in tal senso. Si tratta di un provvedimento siflato da democratici e repubblicani, che avrebbe rappresentato una delle azioni più decise del Congresso in tema di migrazioni. Un accordo, spinto da Joe Bidem, che era stato però affossato su indicazione di Donald Trump per evitare che i dem guadagnassero consensi su un tema identitario per i repubblicani.

Il disegno di legge venne negoziato, tra gli altri, dal senatore James Lankford (R-Okla.), che ad Axios ha riferito che quel disegno "definisce gli standard che sono stati stabiliti durante l'amministrazione Trump", tra cui il luogo di costruzione, l'altezza e il tipo. Secondo l'ufficio di Lankford, la costruzione di quel muro ha un costo di 650 milioni di dollari. In quel disegno di legge erano presenti anche stanziamenti per gli avvocati incaricati delle pratiche d'asilo e per l'integrazione di ulteriori giudici nel sistema per smaltire il sovraccarico dato dalle pratiche di immigrazione. E prevedeva anche l'opportunità di chiudere ogni varco in caso di superamento dei 5mila passaggi quotidiani.

Il fatto che ora Harris si sia esposta per riesumarlo significa che è disposta a promettere una spesa di svariate centinaia di milioni di dollari per la realizzazione del muro di confine, che altro non era che un progetto che Trump aveva cercato di portare avanti durante la sua presidenza. Lo stesso che Kamala Harris ha fortemente osteggiato, come dimostrano svariati tweet pubblicati dall'attuale vicepresidente degli Stati Uniti e recuperati da diversi account social per dimostrare l'assoluta ipocrisia dei dem davanti a un tema cruciale come quello dei migranti.

Era il 10 febbraio del 2017 e Trump si era insediato da meno di un mese, quando Harris scrisse: "Chiedere ai contribuenti di pagare per un muro di confine irrealistico e costoso è una pessima idea. Abbiamo bisogno di una riforma completa dell'immigrazione ora". E ancora, a marzo 2018, scriveva: "Invece di sprecare soldi nel muro di confine di Donald Trump, dovremmo investire in priorità interne come: ricostruire la nostra infrastruttura in rovina; rendere l'università gratuita; rendere l'assistenza sanitaria un diritto; garantire congedi familiari e malattia retribuiti". E poco più di un mese dopo aggiungeva: "Poiché l'Amministrazione minaccia di nuovo di chiudere il governo, ricordiamoci che questa proposta di muro di confine è uno spreco di denaro. Dovremmo usare le nostre risorse per infrastrutture, Medicare for All, college gratuiti e congedi familiari retribuiti".

E si potrebbe andare avanti a oltranza sulla critica di Kamala al muro di confine, che come spiegava a luglio 2018 "sarebbe un grave uso improprio dei soldi dei contribuenti, quando ci sono delle necessità critiche in tutto il Paese: strade che devono essere riparate".

Cosa è cambiato nel frattempo? La nuova posizione, contestata fortemente dai repubblicani che la accusano di voler cavalcare un tema solo per fine elettorale, è l'ennesimo tradimento dei principi liberali che ha sempre detto di sostenere, che evidentemente non le garantiscono adeguate garanzie di voti. E dimostra che l'impegno di Trump sull'immigrazione ha spostato il dibattito in questa direzione negli ultimi dieci anni.

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