Ucraina, Macron ci riprova: conferenza a Parigi e "contatto" con Putin

Il presidente francese cerca di riprendere il suo piano diplomatico. Il 13 dicembre ci sarà una conferenza a Parigi in cui potrebbe esserci Voldymyr Zelensky. Mentre nei prossimi giorni, Macron avrà un "contatto diretto" con Putin

Ucraina, Macron ci riprova: conferenza a Parigi e "contatto" con Putin

Il presidente francese Emmanuel Macron prova di nuovo a prendere in mano i fili della diplomazia sul fronte della guerra tra Russia e Ucraina. Oggi, il capo dell'Eliseo ha confermato che il 13 dicembre si terrà una conferenza sull'Ucraina in cui saranno coinvolti anche il presidente Volodymyr Zelensky, sua moglie e il ministro degli Esteri di Kiev. Dalle parole del capo dello Stato francese (riportate da Bfmtv) sembra che il leader ucraino possa essere presente in qualche modo al vertice, anche se l'ipotesi continua a non essere chiara dal giorno dall'annuncio. Per ora, stando alle parole di Macron, nella capitale francese saranno presenti il ministro degli Esteri, Dmitro Kuleba, e la moglie del presidente.

Parallelamente alla conferma della conferenza di Parigi, che in base a quanto detto sarà sul supporto alla "resistenza civile" dell'Ucraina durante i mesi invernali, Macron ha anche annunciato che nei prossimi giorni ci sarà "un contatto diretto" con il presidente russo Vladimir Putin. "Mi aspetto di avere un contatto diretto con lui nei prossimi giorni, in primis sul nucleare civile e sulla centrale di Zaporizhzhya dopo i prossimi scambi che avremo con il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica", ha confidato il capo dell'Eliseo alla stampa.

Per Macron si tratta di un doppio annuncio importante. Sul piano internazionale, questo incontro, se confermato, potrebbe rappresentare la prima conferenza internazionale con la presenza di Zelensky dall'inizio dell'invasione russa. Già la presenza della moglie e del ministro degli Esteri non sarebbero da sottovalutare, visto che rappresenterebbe comunque un'immagine molto forte sul piano diplomatico. Inoltre, il fatto che venga annunciato insieme a un contatto diretto con Putin conferma che la diplomazia francese si stia muovendo nuovamente per cercare di dialogare con Mosca. Una mossa che sembra voler ricostruire quel canale diretto tra Eliseo e Cremlino che si era creato nei momenti precedenti e successivi alla decisione di Putin di invadere l'Ucraina e che si è drasticamente interrotto dopo numerosi colloqui senza conseguenze.

La scelta di Macron ha anche un chiaro risvolto europeo e nei rapporti transatlantici. Non è un mistero che il presidente francese soffra il fatto che l'Unione europea, di cui Parigi sogna una sorta di guida diplomatica e strategica, sia sempre meno rilevante negli sviluppi della guerra in Ucraina. La linea di Joe Biden e della Nato ha certamente sovrastato la timida diplomazia francese e franco-tedesca, con Bruxelles che ha sostanzialmente aderito alla strategia atlantica in assenza di un vero e proprio piano indipendente e in coordinamento con Washington. Tutti i tentativi di mediazione di Macron sono risultati fallimentari. I colloqui telefonici di ore con il capo del Cremlino sono diventati, a un certo punto della guerra, quasi enigmatici se non a tratti quasi indecifrabili. In alcuni momenti sono anche trapelati dei resoconti in cui Macron appariva del tutto incapace di comprendere il suo omologo russo, come se fossero in due dimensioni totalmente diverse.

Il presidente francese, paralizzato anche da un'elezione disastrosa per l'Assemblea nazionale, è apparso molto ridimensionato sul piano internazionale e su quello continentale. Ma ora, forse anche per recuperare terreno a livello di consenso e leadership. prova a giocare la carta della politica estera da potenza autonoma. Nella speranza che la conferenza di Parigi e le telefonate con Putin portino a risultati concreti, diversamente dai tentativi precedenti.

Certo, lo scenario non appare dei più semplici. L'Ucraina non appare in questo momento desiderosa di compromessi con la Russia, e sebbene la conferenza del 13 dicembre verterà sulla "resilienza" dei civili e sul sostegno da parte occidentale, è difficile che il bilaterale tra francesi e ucraini non abbia come oggetto anche un possibile piano per giungere a una soluzione del conflitto. Sul punto, però, Kiev è già stata chiara, al punto da smentire anche pubblicamente i vertici degli Stati Uniti. D'altra parte, Putin non ha fatto mistero di cercare in questo momento un accordo che rispetti le sue pretese.

ma è altrettanto chiaro che non sarà la Francia a poter dare da sola una svolta alla partita ucraina senza il placet delle superpotenze, di Kiev e senza che la Federazione Russa non mostri di cessare gli attacchi per cui si terrà proprio la conferenza di Parigi.

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