
Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, potrebbe visitare l’Italia entro la fine del mese. A rivelarlo è Bloomberg, secondo cui l’ambasciata americana a Roma avrebbe già informato il ministero degli Esteri italiano sui piani del numero due della Casa Bianca.
Fonti diplomatiche riferiscono che Washington avrebbe chiesto alla diplomazia italiana di organizzare un colloquio con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Stando alle informazioni disponibili, la visita dovrebbe svolgersi tra il 18 e il 20 aprile, in concomitanza con le festività pasquali, includendo il Venerdì Santo e la Domenica di Pasqua. Tuttavia, il programma sarebbe ancora in fase di definizione e potrebbe subire variazioni.
Secondo quanto riportato in una lettera ufficiale, diplomatici americani avrebbero chiesto alle controparti italiane di organizzare un incontro con Meloni, che a sua volta ha espresso l’intenzione di recarsi alla Casa Bianca, sebbene la data della visita non sia ancora stata definita. L’ufficio di Vance e l’ambasciata statunitense hanno scelto di non rilasciare dichiarazioni in merito.
Il vicepresidente USA è noto per i suoi legami con Matteo Salvini, leader della Lega e attuale ministro dei Trasporti, nonché vicepremier nel governo Meloni. Proprio Salvini ha recentemente annunciato un viaggio negli Stati Uniti per incontrare Vance. Il numero due di Washington, sostiene Bloomberg, "è emerso come antagonista agli occhi di alcuni funzionari europei dopo aver accusato i leader del continente di allontanarsi dai loro valori democratici. La posizione del vicepresidente nei confronti dell'Europa minaccia di infiammare le crescenti fratture tra gli Stati Uniti e i suoi alleati nel mezzo della guerra in Ucraina e delle imminenti tariffe sulle importazioni dall'UE".
Il Primo Ministro italiano ha dichiarato venerdì scorso di comprendere le critiche del vicepresidente statunitense all'Europa in materia di libertà di parola e democrazia. "L'Europa si è un po' persa", aveva dichiarato in un'intervista al Financial Times. Secondo il premier italiano, le dichiarazioni di Vance non erano rivolte ai cittadini europei, ma alla sua classe politica e alla convinzione che "invece di leggere la realtà e trovare il modo di dare risposte alle persone, si può imporre la propria ideologia alle persone".
Alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco del mese scorso, Vance ha affermato che la minaccia più grande per l'Europa non è la Russia, bensì il decadimento interno, accusando l'UE di reprimere la libertà di parola e rimproverandola per essersi rifiutata di collaborare con
i partiti di estrema destra. Meloni ha liquidato l’idea che l’Italia debba scegliere tra gli Stati Uniti e l’Europa come “infantile”, sottolineando il rapporto con Washington come il più importante per l'Italia.
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