![Voci di truppe Nato in Ucraina: cosa può succedere ai soldati europei](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/10/31/1730400364-autostrada-232-2024-10-31t194343425.jpg?_=1730400364)
Alla vigilia del vertice a Bruxelles dei ministri della Difesa dei Paesi membri della Nato, l’attesa è tutta per il capo del Pentagono Pete Hegseth che potrebbe far filtrare qualche prima indicazione sul piano di Donald Trump per la pace in Ucraina. Già in queste ore è inoltre presente nel Vecchio Continente il numero due della Casa Bianca J.D. Vance che venerdì alla Conferenza per la sicurezza di Monaco dovrebbe incontrare, assieme al segretario di Stato Marco Rubio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Al meeting annuale in Germania è prevista poi anche la partecipazione, per nulla secondaria, dell’inviato speciale del tycoon Keith Kellogg.
La girandola di incontri tra gli alti rappresentanti dell’amministrazione Usa e gli alleati europei lascia intendere che l’ora della diplomazia potrebbe essere più vicina che mai e Bruxelles si potrebbe trovare davanti ad un banco di prova decisivo. Infatti, secondo un alto funzionario dell’Alleanza atlantica citato dall'Ansa nei corridoi del quartier generale della Nato "si sta riflettendo molto" su quale potrà davvero essere il contributo dell'Europa alla pace in Ucraina, sebbene in questa fase definita “preliminare” ci siano ancora molti interrogativi. La stessa fonte anonima afferma che al momento non c'è un accordo tra tutti o alcuni partner europei su cosa si potrebbe offrire in termini militari poiché “è troppo presto". "Se ciò dovesse accadere”, prosegue la gola profonda, “un governo dovrà rivolgersi al suo Parlamento per chiedere il permesso e potrà farlo solo se avrà un piano molto credibile, ad esempio sulle regole d'ingaggio".
Anche se stando ad alcune indiscrezioni il piano americano per la pace non dovesse essere presentato questa settimana né a Bruxelles né a Monaco, il gruppo europeo della Nato avrà modo di sbandierare agli emissari di Washington un dato sulle forniture militari che dovrebbe essere accolto con favore da Trump. Nel 2024 infatti i membri dell’Alleanza del Vecchio Continente hanno inviato a Kiev il 60% delle armi, superando dunque il contributo degli Stati Uniti.
Alla luce delle trattative che potrebbero entrare a breve nel vivo e condurre potenzialmente alla fine del conflitto, il New York Times ha sentito il parere di alcuni esperti partendo dall’assunto, dato ormai quasi per certo, che il presidente americano chiederà proprio agli europei di assumersi la responsabilità di mantenere la pace così da poter ridurre l’impegno degli States. Si tratta dello scenario “boots on the ground” per il quale Francia, Gran Bretagna e le nazioni baltiche hanno indicato la propria disponibilità.
Una forza di deterrenza in grado di scoraggiare una nuova invasione russa dell’Ucraina è una condizione chiesta con forza da Zelensky che, preso atto dell'impossibilità dell'adesione alla Nato, vorrebbe che nel suo Paese venissero dislocati circa 200mila soldati dell’alleanza. Un numero pari a quasi tre volte le dimensioni dell’esercito britannico e che è considerato dagli analisti come irrealizzabile. Un alto funzionario europeo dichiara al quotidiano di New York che il Vecchio Continente non dispone di una tale capacità militare e sottolinea che qualsiasi presenza militare dovrebbe essere comunque supportata dagli americani.
Lawrence Freedman, professore di studi sulla guerra presso il King's College di Londra, sostiene che una reale forza di deterrenza richiederebbe oltre 100mila soldati. Nell’analisi realizzata da Aldo Kleemann, un tenente colonnello tedesco, si legge che “fornire truppe insufficienti o unità senza rinforzi” potrebbe portare Vladimir Putin a “testare il terreno” e a sfidare la reazione della Nato. Una considerazione condivisa dalla Polonia che ha escluso la possibilità di partecipare all’eventuale missione in Ucraina. Varsavia, spiega Alexandra de Hoop Scheffer del German Marshall Fund, “vuole garanzie da Trump che ci sarà un aiuto degli Stati Uniti per la sicurezza a supporto degli europei in prima linea”.
Mosca ha già fatto sapere di ritenere “categoricamente inaccettabile” il collocamento di soldati di Paesi Nato in Ucraina.
Per questo motivo gli addetti ai lavori ritengono che dopo il cessate il fuoco potrebbe essere più realistico immaginare di armare Kiev a lungo termine e in maniera massiccia – il cosiddetto modello “porcospino” - così da scoraggiare nuovi assalti da parte di Mosca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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