Asse Italia-Francia in Ue: così la missione Aspides può liberare il Mar Rosso

Il comando della missione sarà assunto dalla Francia o dall'Italia. Le unità navali europee avranno compiti strettamente difensivi e opereranno in coordinamento con l'operazione "Prosperity guardian" degli Usa

Asse Italia-Francia in Ue: così la missione Aspides può liberare il Mar Rosso
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Proseguono le discussioni sulla nazione che assumerà il comando della missione Aspides, l’iniziativa dell’Unione europea volta all’invio di una squadra navale per la protezione dei mercantili che viaggiano nel mar Rosso e sotto costanti attacchi da parte dei ribelli Houthi dello Yemen. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite di Bruno Vespa nella trasmissione Cinque minuti su Rai 1, ha affermato che “stiamo discutendo se toccherà alla Francia o all’Italia”.

L’importante è che si difenda il traffico mercantile con questa nuova missione militare di Difesa”, ha proseguito il vicepremier, sottolineando che Aspides andrà ad affiancarsi ad Atalanta, che opera di fronte alle coste della Somalia, ma avrà regole di ingaggio diverse. “Avrà la capacità di abbattere eventuali droni o missili se dovessero attaccare navi mercantili italiane o di altri Paesi”. Il ministro ha anche ricordato il fatto che il 40% del Pil dell’Italia dipende dalle esportazioni e che “il 40% dell'export marittimo italiano passa da Suez”.

Sulla questione è intervenuto anche il titolare della Difesa Guido Crosetto che, al termine del Consiglio informale con i colleghi degli altri Stati membri, ha affermato che “Italia, Francia e Grecia hanno offerto la possibilità” di assumere la guida della missione. “Non è una gara: l'importante per noi è che parta la missione e che partecipi il maggior numero possibile di Paesi europei”, ha sottolineato il ministro, augurandosi poi che la missione possa crescere di dimensioni e che le navi di alcune nazioni come Russia e Cina possono transitare nel Mar Rosso senza essere attaccate. “Hanno un vantaggio competitivo nei confronti di altri Paesi del mondo”, ha dichiarato. Per quanto riguarda la data di partenza della missione, l'alto rappresentante per la politica estera dell'Ue Josep Borrell ha dichiarato che "il 19 febbraio la missione potrà essere formalizzata e approvata"

La prima bozza di Aspides è stata presentata il 22 gennaio al vertice dei ministri degli Esteri dell’Unione. Nel breve termine, essa dovrebbe affiancarsi all’operazione Prosperity guardian a guida statunitense e ai raid anglo-americani contro le posizioni degli Houthi in Yemen. La sua vocazione sarà però strettamente difensiva e non sono previsti attacchi diretti ai ribelli sostenuti dall’Iran. Per quanto riguarda le forze in campo, si parla almeno di tre unità. L’Italia parteciperà con una nave, ma non è ancora noto quale sia il vascello che partirà alla volta del Mar Rosso. Nell’area era presente la fregata Martinengo, spostatasi però più a sud per partecipare alle azioni anti-pirateria nelle acque antistanti la Somalia. In lizza, dunque, rimangono la Marcegaglia e la Bergamini, considerata una delle imbarcazioni militari più avanzate al mondo e che ha da poco partecipato a esercitazioni congiunte tra statunitensi ed europei nell’area dell’Indo-Pacifico. Anche la Francia metterà a disposizione un suo vascello, a cui se ne aggiungerà un terzo proveniente da un altro Paese europeo.

Intanto, nel tentativo di trovare una via d'uscita diplomatica al conflitto in corso tra Israele e Hamas che ha provocato l'inizio degli attacchi degli Houthi contro le navi mercantili, il numero due della Casa Bianca Antony Blinken ha chiesto al dipartimento di Stato di presentare opzioni politiche sul possibile riconoscimento da parte di Washington e della comunità internazionale di uno Stato palestinese.

Secondo Axios, che ha citato due funzionari Usa, la guerra a Gaza ha "aperto la strada a un ripensamento di molti vecchi paradigmi e politiche" americane. Stando a quanto dichiarato da queste fonti, nell'amministrazione Biden vi è chi pensa che questa iniziativa dovrebbe essere il primo passo dei negoziati per risolvere il conflitto israelo-palestinese.

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