"C'è l'accordo". Al G7 trovata l'intesa per il finanziamento a Kiev tramite gli asset russi

I grandi del pianeta avrebbero trovato l'accordo per finanziare Kiev con 50milardi di dollari, derivanti dagli asset russi congelati. Restano da risolvere i nodi tecnici. Smentito, invece, che ci siano state richieste di eliminare il riferimento alle questioni relative all'aborto dalla bozza delle conclusioni del vertice G7

"C'è l'accordo". Al G7 trovata l'intesa per il finanziamento a Kiev tramite gli asset russi
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Il summit del G7 a Brindisi cade in un momento storico delicatissimo e i temi sul tavolo dei grandi del mondo sono tutti fondamentali per il futuro del pianeta. Giorgia Meloni, presidente in carica della conferenza, sa che quanto verrà deciso nei prossimi tre giorni potrebbe incidere sull'andamento della politica internazionale dei prossimi anni. Fonti americane e fonti dell'Eliseo lasciano intendere che il prestito di 50 miliardi di dollari a Kiev sarebbe a un passo e l'uso degli asset russi congelati per aiutare l'Ucraina sempre più a portata di mano. Tutto si potrebbe concretizzare già nei prossimi giorni in Puglia.

"C'è un accordo", riferiscono le fonti, perché tutto questo venga concretizzato già nel 2024. I pontieri stanno lavorando e quelli italiani sono guidati da Elisabetta Belloni, massima esperta di diplomazia e affari internazionali. La squadra italiana sembra muoversi molto bene tra le delegazioni e ha già ricevuto i complimenti dei francesi per la capacità di mediare, cercare soluzioni e arrivare a una sintesi. Ma questo non deve trarre in inganno, perché il fatto che esista un accordo di massima non significa che il lavoro sia concluso, perché i nodi da sciogliere esistono ancora.

Ci sono ancora alcuni scogli tecnici da superare, come per esempio il rischio che i tassi possano scendere generando minori extraprofitti. All'orizzonte, poi, ci sono le elezioni americane e la conferma di Joe Biden per il secondo mandato non è scontata, anzi. Se dovesse tornare Donald Trump alla Casa Bianca cambierebbero tutti gli equilibri mondiali. La possibilità che prima o poi si arrivi a un accordo di pace, inoltre, porterebbe con sé paradossalmente un problema: uno stop alle sanzioni con il prestito ancora in piedi. Queste sono tutte riflessioni che si stanno facendo negli incontri preliminari prima che inizino i summit del G7, anche se a Brindisi c'è un certo ottimismo sulla riuscita: sarebbe un successo per la delegazione italiana a guida Meloni.

Il lavoro da fare è ancora tanto e ci sono diversi giorni davanti per provare a far quadrare il cerchio attorno all'accordo politico, che sembra essere stato già raggiunto. Questo è fondamentale per fare in modo che "sia in linea con la legge". Le fonti francesi hanno sottolineato che "inizialmente si trattava di un'iniziativa americana" e che il prestito "è destinato a essere rimborsato con i proventi dei beni russi congelati". Ma, come sottolineato in precedenza, serve avere anche un piano B.

Diverso è il caso che si è aperto sull'aborto, che non era in cima ai temi da affrontare al G7. Ma in queste ore il premier è stato accusato di aver eliminato il riferimento all'interruzione volontaria di gravidanza, presente nell'ultima bozza delle conclusioni preparate dagli sherpa di Chigi.

Accuse all'Italia sono arrivate da Francia, Canada ed Europa ma fonti della presidenza italiana hanno tenuto a precisare che "nessuno Stato ha chiesto di eliminare il riferimento alle questioni relative all'aborto dalla bozza delle conclusioni del vertice G7". Le stesse fonti aggiungono che "tutto quello che entrerà nel documento conclusivo sarà un punto di caduta finale frutto di un negoziato fra i membri G7".

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