"È una crisi europea": nasce l'asse Meloni-Sunak per fermare i migranti

Il presidente del consiglio e il primo ministro britannico hanno ribadito la propria posizione comune in un intervento pubblicato sul Corriere: "Agire assieme per fermare gli sbarchi"

"È una crisi europea": nasce l'asse Meloni-Sunak per fermare i migranti
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Roma e Londra sono apparse in questi mesi in perfetta sintonia. Giorgia Meloni da una parte e Rishi Sunak dall'altra, nel corso dei loro frequenti incontri tenuti sia singolarmente che a margine dei vertici internazionali, hanno spesso manifestato le proprie convergenze su diversi temi. A partire da quello migratorio. I due del resto sono sostenitori di una linea più dura nel contrasto ai trafficanti e nel ridimensionamento degli arrivi irregolari nei rispettivi territori.

Oggi il capo dell'esecutivo italiano e il capo del governo britannico hanno scritto una lettera comune, pubblicata sul Corriere della Sera. Il titolo appare abbastanza eloquente: "Dobbiamo fermare quegli sbarchi illegali". All'interno della missiva una vera e propria promessa di intervento comune, volta a ribadire l'importanza del contrasto ai trafficanti di esseri umani non solo per i propri Paesi ma anche per l'intero Vecchio Continente.

La lettera di Meloni e Sunak

"Ogni settimana, migliaia di migranti attraversano il Mediterraneo per raggiungere l'Italia, entrando illegalmente in Europa. Molti si dirigono verso Nord per raggiungere il Regno Unito. Questo è il motivo per cui stiamo lavorando insieme per fermare le imbarcazioni e chiediamo a tutti di agire con lo stesso senso di urgenza". Inizia così la lettera firmata a quattro mani da Meloni e Sunak. Un modo per ribadire, già dalle prime righe, l'impegno comune di Italia e Regno Unito nel voler ridimensionare la portata del fenomeno migratorio.

Nelle frasi immediatamente successive, i due leader di governo spiegano il perché del loro impegno. "È una crisi etica - affermano - con bande criminali che traggono profitto dalla miseria dei più vulnerabili. È una crisi umanitaria, con naufragi che quest'anno hanno già provocato oltre 2.000 vittime. Ed è una crisi europea: come ha indicato von der Leyen sono gli Stati a decidere chi arriva in Europa, non gli scafisti e i trafficanti".

Un asse tra Roma e Londra

Da qui, si passa poi alla rivendicazione di un cammino politico in comune tra le due parti. Quasi a rendere manifesta la nascita di un vero e proprio asse tra i due Paesi. "Abbiamo una posizione comune e ora è il momento di agire. Solo fermando il flusso di irregolari possiamo ripristinare la fiducia dei cittadini britannici e italiani, non solo nei nostri confini nazionali, ma anche nella cooperazione europea e internazionale - si legge nella lettera - La nostra determinazione nell'affrontare questo problema sta già dando risultati. Ha portato a un cambio di passo nel dibattito in tutta Europa".

"Per questo motivo - proseguono Meloni e Sunak - in collaborazione con i partner europei e del nostro vicinato, siamo aperti a discutere nuove intese volte a bloccare le partenze. Dobbiamo stroncare le bande di trafficanti e per questo accogliamo con favore il recente piano in 10 punti della presidente von der Leyen che prevede iniziative in tal senso".

Nel testo, anche un riferimento ai partenariati e alle recenti iniziative bilaterali. "I partenariati del Regno Unito in materia di migrazione con Paesi come l'Albania e la Francia stanno già dando risultati - si legge - e Londra sta lavorando intensamente a nuove iniziative bilaterali con partner chiave come il Belgio, la Turchia e con l'Agenzia Ue Frontex. I gruppi criminali stanno mettendo in campo nuove tattiche per sfuggire alla giustizia e impongono un cambio di passo nella nostra risposta, in particolare per distruggere le loro catene di approvvigionamento".

Le intese tra i due leader di governo

Emblematica anche la parte finale della lettera. "Siamo orgogliosi - concludono infatti Meloni e Sunak - che l'Italia e il Regno Unito stiano lavorando fianco a fianco in questo ambito perché in questa e in molte altre aree le nostre prospettive e i nostri obiettivi sono gli stessi. Infatti, oggi siamo due tra le Nazioni più vicine in Europa. Insieme abbiamo dato l'esempio per quanto riguarda l'Ucraina, come due dei più convinti sostenitori di Kiev sulla scena mondiale e fornendo un risoluto sostegno a 360°".

La nascita di un vero e proprio asse tra le parti non deve sorprendere. Roma e Londra, da quando Meloni siede a Palazzo Chigi e Sunak a Downing Street, hanno trovato diverse convergenze. Un partenariato figlio anche degli ottimi rapporti tra i due diretti interessati.

Basti pensare che, a pochi giorni dall'incoronazione di Re Carlo III, Sunak ha invitato il presidente del consiglio italiano a visitare l'abbazzia di Westminster. In quell'incontro, Giorgia Meloni si era inoltre espressa a favore del giro di vite sull'immigrazione approvato, appena pochi giorni prima, dal governo di Londra. Segno di una sempre più stretta collaborazione in materia tra i due governi.

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