“Il Pd ha un obiettivo: ricostruire una identità forte e chiara e costruire un'alternativa alle destre”. Elly Schlein, nella lunga conferenza stampa tenutasi questa mattina alla sede della stampa estera, ha rivendicato l’orgoglio dem mostrando per la prima volta la nuova tessera di partito che omaggia Enrico Berlinguer a 40 anni dalla sua scomparsa.
“L'avversario è il governo e non vorrei che fosse solo un problema nostro, vorrei che fosse una responsabilità anche delle altre forze politiche”, ha detto senza mezzi termini la segretaria del Pd che continua a dirsi determinata a lavorare “testardamente sulla strada unitaria”. La Schlein non nega l’esistenza di“qualche problema”, ma sa suo avviso l'alleanza per un campo largo non“sembra morta”. E poi chiede rispetto per la comunità del Pd e dice: “Nessuno osi farne una macchietta prendendo problemi che ci sono e spalmandoli su tutto il Pd”. Parlando dei fatti di Bari, Schlein ricorda che il Pd “è una grande comunità che non si sottrae mai alla responsabilità” e chiarisce: “Quando ci sono dei casi gravi siamo i primi ad adottare gli strumenti per allontanare e punire chi ha sbagliato”. La segretaria, pur continuando a sostenere la candidatura di Vito Leccese, è convinta che anche sul nome del candidato sindaco di Bari si possa trovare l’unità. Unità che, secondo la Schlein, ha portato buoni risultati anche nelle recenti tornate elettorali. A un anno dalla sua vittoria alle primarie, infatti, il Pd è passato dal 14% al 20% ed è risultato il primo partito in Sardegna, mentre “in Abruzzo è il secondo ma è raddoppiato nei numeri”. Numeri che fanno dire alla segretaria: “In questo anno abbiamo rialzato la testa”. Il bilancio" è molto positivo perché è cambiata la percezione verso il partito e la nostra comunità”, sostiene la segretaria dem che sentenzia: “Volevamo ricostruire una identità del Pd che si era un po’ persa e l'abbiamo fatto cominciando dal lavoro, dal salario minimo, dalla sanità pubblica”.
Nel corso della lunga conferenza stampa, Schlein tocca vari temi, dall’ambiente all’immigrazione, che saranno oggetto della campagna elettorale per le Europee. “Il Pd non accetterà più alcun tipo di sostegno alla guardia costiera libica perché viola si diritti internazionali", promette la segretaria dem ribadendo, poi, anche il suo impegno per la riforma dei trattati e per “un’Europa più sociale che si metta alla guida della conversione ecologica sociale”. Duro l’attacco alla Meloni sul patto di stabilità: "Hanno abbaiato alla luna per mesi e alla fine sulla questione vera non ci sono stati, hanno preso atto di quanto concordato da Germania e Francia con una proposta che Meloni ha accettato a testa bassa, una proposta che è dannosa per l'Italia". Sulle liste del Pd ci sono ancora dei nodi da sciogliere e il più importante è senza dubbio capire se la Schlein scenderà in campo in prima persona oppure se sceglierà di non candidarsi. Un mistero che, per il momento, rimane tale. La segretaria evita, inolte, di fare pronostici sul risultato finale: “Non metto asticelle, - dice - portano iella il risultato lo vedremo ma sono fiduciosa su questa campagna".
Infine, sulla crisi in Medio Oriente, Schlein difende la scelta di interloquire col governo “anzitutto per uno scambio di prime informazioni e manifestare la preoccupazione del Pd, ma anche per offrire collaborazione per l'interesse dell'Italia”. Su questi temi rivendica la via del dialogo anche se il giudizio nei confronti del primo ministro israeliani resta “pessimo” dato che il suo governo “di estrema destra” ha al suo interno dei membri “che arrivano anche a negare l'esistenza dei palestinesi”, questo non significa “simpatizzare” con Hamas.
Al termine della conferenza stampa, la segretaria dem ha visitato la nuova sede dell’Associazione Stampa Estera in Italia, Palazzo Grazioli a Roma, vecchia sede romana di Silvio Berlusconi ed è persino entrata nella famosa 'porta segreta’ creata su un armadio. Uscendo ha scherzato con i cronisti dicendo:“Il campo segreto”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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