Arrivi su del 158%: il boom di sbarchi che l'Ue non può ignorare

L'agenzia europea per il controllo delle frontiere ha messo ulteriormente in guardia dalle rotte del Mediterraneo centrale

Arrivi su del 158%: il boom di sbarchi che l'Ue non può ignorare
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L'Italia è ben consapevole dell'attuale situazione nel Mediterraneo. Il nostro Paese lo scorso anno, fino al 15 giugno, aveva contato 22.917 migranti sbarcati. Un numero già in aumento rispetto al 2021. Nel 2023, secondo i dati del Viminale, le persone arrivate irregolarmente nello stesso periodo sono state 55.662. Un'impennata preoccupante, certificata anche da Frontex. Le ultime statistiche rese note dall'agenzia europea per il controllo delle frontiere non lasciano spazio a dubbi: la situazione nel Mediterraneo centrale rischia di sfuggire dal controllo.

I dati di Frontex

L'agenzia ha tenuto in considerazione, nell'aggiornamento degli ultimi dati, i primi cinque mesi del 2023. Tra Italia e Malta, lungo la rotta del Mediterraneo centrale sono arrivati 50.300 migranti. L'aumento, rispetto ai primi cinque mesi del 2022, è stato nell'ordine del 158%. Le rotte in questione, anche se considerate in ambito europeo, per la verità riguardano soprattutto il nostro Paese. Malta infatti, in ragione sia della propria dimensione che della propria politica, assorbe in misura quasi marginale il fenomeno migratorio.

Sforare quota 50.000 già a maggio è molto più che preoccupante. L'estate non è ancora iniziata e il progressivo miglioramento delle condizioni meteo potrebbe portare a nuovi e importanti flussi. Con destinazione principale ovviamente l'Italia. Roma sta provando a correre ai ripari: i viaggi di Giorgia Meloni a Tunisi e la visita del premier libico Abdul Hamid Ddeibah a Palazzo Chigi hanno permesso al governo di affrontare con i dirigenti dei Paesi di origine la questione.

Al netto dei segnali positivi arrivati a maggio, con una diminuzione degli sbarchi rispetto ad aprile e con un contestuale aumento delle operazioni anti trafficanti in Libia e Tunisia, l'allarme viene ritenuto da Frontex ancora molto serio. Anche perché dalle rotte del Mediterraneo centrale è transitata la metà dei migranti arrivata irregolarmente in Europa nel 2023. Vuol dire cioè che l'Italia sta assorbendo in questo momento la metà di tutti gli attraversamenti illegali che stanno coinvolgendo quest'anno l'intera Unione Europea.

Cresce solo la rotta del Mediterraneo centrale

C'è poi un altro dato molto importante evidenziato sempre da Frontex. Fino ad oggi, solo nel Mediterraneo centrale sono stati registrati aumenti nel flusso migratorio rispetto al 2022. Per rotta del Mediterraneo centrale si fa principalmente riferimento a tre sotto rotte: quella tunisina, quella tripolina e quella cirenaica. Con quest'ultima sorta soltanto negli ultimi 12 mesi, dopo anni di quiete.

Se nel Mediterraneo centrale, come detto, è stata registrata un'impennata di sbarchi pari al 158%, nelle altre rotte invece il saldo è apparso negativo. Secondo Frontex, il traffico migratorio è in diminuzione del 6% nella rotta del Mediterraneo occidentale, quella cioè compresa tra Marocco e Spagna. Inoltre, il flusso appare ridimensionato nel Mediterraneo orientale, lungo la rotta cioè tra Turchia e Grecia: qui è stata registrata una diminuzione del 35% del numero degli sbarchi.

In flessione anche le rotte non mediterranee.

In particolare, un -25% è stato segnalato nella rotta balcanica, un -47% invece in quella che coinvolge l'arcipelago delle Canarie e infine un -8% nella rotta relativa alle frontiere orientali dell'Ue. Diminuiti anche gli sbarchi in territorio britannico, con un -9% registrato nella rotta del Canale della Manica.

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