Gentile Direttore Feltri, dicono che Giorgia Meloni sia indiscutibilmente capace sul fronte della politica internazionale e deficitaria sul fronte di quella interna, lei cosa ne pensa?
Domenico Bianchi
Caro Domenico,
ti risponderò più o meno con le parole usate dalla stessa Giorgia allorché, proprio di recente, qualcuno le ha chiesto se non ritenga di essersi concentrata più sulla politica estera rispetto agli affari interni. Credo di avere letto questa intervista solo qualche giorno fa, forse sul Corriere, ma, leggendo ogni dì così tanto della stampa, non riesco ad essere più preciso.
La premier ha sottolineato come sia arduo compiere una distinzione netta tra politica estera ed interna, avendo la prima degli effetti sulla seconda e viceversa. Quando Meloni si reca in missione al di là dei confini nazionali, non lo fa per cambiare aria o per andare in vacanza, insomma per trastullarsi, bensì per il bene comune, ovvero per la collettività, per l'Italia e per il suo popolo sovrano. Lo stesso è accaduto quando ella ha incontrato Trump l'ultima volta, subendo 16 ore di volo in un giorno, il tutto per risolvere questioni spinose, come la vicenda Sala. Il ritorno di Cecilia in patria non ha soltanto rassicurato i genitori di lei e posto al sicuro la giovane giornalista, ma incassando tale risultato l'Italia ha accresciuto il suo prestigio internazionale, il che ha ricadute positive su ogni fronte. Gli altri Stati non riescono ad ottenere il rilascio di prigionieri, carcerati, ostaggi. Meloni ci è riuscita nel giro di pochi giorni.
Sul piano prettamente interno, le performance dell'esecutivo non mi appaiono meno brillanti. Seguendo l'ultima conferenza stampa del presidente del Consiglio, ho notato che alcuni colleghi hanno insistito sul tema della disoccupazione, nel tentativo di mettere in difficoltà il primo ministro. Eppure il tasso di disoccupazione attuale è il più basso di sempre. Non è incoraggiante? Quello giovanile, è vero, è lievemente salito. Tuttavia, credo che molto dipenda anche da una mentalità diffusa oggi tra i ragazzi, i quali non intendono fare mestieri faticosi, preferendo campare spesso sulle spalle dei genitori e perdere il tempo sui social network, anziché rimboccarsi le maniche. Del resto, il mercato richiede certe figure, come i camerieri, però è difficile reperirne. Insomma, il lavoro c'è, ma ci deve essere anche la voglia di sgobbare.
Si dice che domanda e offerta debbano incrociarsi. Io dico che sono lavoro e voglia di darsi da fare a dovere combaciare. Non a caso Meloni ha posto l'accento su quella categoria di giovani che non studiano, non lavorano e nemmeno cercano un'occupazione, insistendo sull'idea di creare un tavolo di lavoro ad hoc per affrontare questo fenomeno. Come convincere gli indolenti a mettersi in moto? Ebbene, in qualche maniera essi devono mangiare, o no? Ecco, babbo e mamma dovrebbero smetterla di mantenerli, di rendere loro comoda l'esistenza, in tale modo si responsabilizzerebbero nei confronti di loro stessi. Dopotutto, solo se hai fame, ti dai da fare.
Altro dato incoraggiante riguarda il calo dello spread in Italia, certificato dalla Bce, la quale ha lodato l'Italia, che pare cavarsela meglio degli altri Stati europei.
Calo dello spread - questo va specificato - che la stessa Bce considera effetto diretto della fiducia nella manovra, dunque fiducia in questo governo e, in primis, in Giorgia Meloni. Alla quale l'Italia e il suo popolo devono tanto. Continua così, Giorgia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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