Meloni negli Emirati Arabi: firmato partenariato strategico

Italia ed Emirati Arabi hanno sottoscritto due dichiarazioni d'intenti sul partenariato strategico e sulla cooperazione nell'ambito della Cop28. Fumata bianca, inoltre, per un accordo tra Eni e Adnoc

Meloni negli Emirati Arabi: firmato partenariato strategico

Un partenariato strategico per definire le linee d'azione su cui si muoveranno i rapporti per il prossimo futuro e una dichiarazione sulla cooperazione rafforzata nell'ambito della Cop28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. In occasione dell'incontro ad Abu Dhabi tra Giorgia Meloni e lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, presidente degli Emirati Arabi, sono state adottate due dichiarazioni d'intenti. Si tratta di un altro successo diplomatico del governo italiano dopo quanto raccolto dal premier Meloni in seguito al suo precedente (e recentissimo) viaggio in India. "Sono molto soddisfatta del bilancio di questa missione: entrambi i bilaterali andati molto bene, sinceramente anche oltre le mie aspettative", ha dichiarato il premier italiano al termine della visita.

L'incontro tra Meloni e lo sceicco Al Nahyan

"Oggi ho avuto il piacere di dare il benvenuto al primo ministro italiano Giorgia Meloni negli Emirati Arabi Uniti. Abbiamo discusso delle opportunità per sviluppare ulteriormente le relazioni tra i nostri due paesi e assistito alla firma di numerosi accordi volti a promuovere la collaborazione e una crescita economica sostenibile", ha scritto su Twitter Al Nahyan.

La missione di Meloni negli Emirati Arabi è entrata nel vivo con una conferenza tenutasi presso il Palazzo presidenziale di Abu Dhabi. La delegazione italiana, formata dal premier e, tra gli altri, dal ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani e dall'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha avuto un faccia a faccia con lo sceicco Al Nahyan. Sul fronte opposto era presente anche l'amministratore delegato di Adnoc, Sultan Al Jaber, che è anche ministro dell'Industria e della tecnologia avanzata, e presidente designato della Cop28.

Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale emiratina Wam, Al Nahyan ha garantito la "disponibilità" degli Emirati Arabi Uniti a "cooperare con l'amica Italia" per "la pace, la cooperazione e la risoluzione delle crisi attraverso il dialogo e i mezzi diplomatici". I due leader hanno passato in rassegna una serie di questioni di carattere regionale e internazionale, sottolineando la necessità di far prevelare il dialogo e le soluzioni diplomatiche per affrontare le crisi.

Il riferimento sembra essere al conflitto tra Russia e Ucraina, mai citato esplicitamente nel resoconto ufficiale emiratino. Eppure, il governo italiano - consapevole che gli Emirati Arabi Uniti sono neutrali e ospitano molti cittadini russi - ha inviato Abu Dhabi a lavorare per far comprendere a Mosca che è giunto il momento di abbassare i toni.

Mohammed bin Zayed e Meloni, ha proseguito nel resoconto l'agenzia , hanno poi "espresso l'aspirazione a lavorare congiuntamente per accelerare il ritmo di sviluppo delle relazioni bilaterali e costruire su quanto realizzato negli ultimi anni".

Gli accordi firmati

Al termine dell'incontro, come detto, Italia ed Emirati Arabi hanno sottoscritto due dichiarazioni d'intenti sul partenariato strategico e sulla cooperazione nell'ambito della Cop28, che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023. Fumata bianca, inoltre, per un accordo di cooperazione fra Eni e Adnoc che coprirà molteplici ambiti della transizione energetica.

Ricordiamo che Eni è presente negli Emirati Arabi Uniti dal 2018 nei settori dell'esplorazione, sviluppo e produzione di idrocarburi, nella raffinazione, nel trading e nella chimica. Con una produzione di 60mila barili di olio equivalente al giorno (kboed), Eni è tra i maggiori operatori internazionali nel Paese.

Le parole di Meloni

In un punto stampa ad Abu Dhabi, Meloni ha dichairato di essere soddisfatta della doppia missione effettuata in India e negli Emirati Arabi. "Anche con gli Emirati arabi i colloqui sono andati molto bene. Stiamo tornando con un partenariato strategico. Gli Emirati arabi hanno un ruolo strategico nella stabilizzazione della Libia e della Tunisia e una funzione importante nella transizione energitica", ha affermato.

Il premier italiano ha quindi spiegato che c'è "ampia disponibilità da parte dello sceicco Bin Zayed di dare una mano nella piena volontà di recuperare un rapporto di amicizia per gli interessi nazionali dell'Italia". Il ruolo degli Emirati, inoltre, potrà essere decisivo anche nella guerra in Ucraina. "Serve uno sforzo di pace. Gli Emirati arabi sono molto consapevoli di questa necessità", è arrivata "una grande disponibilità" a cooperare, ha chiarito ancora Meloni.

"Con gli Emirati storicamente l'Italia ha un rapporto molto forte e negli ultimi anni ha avuto grandi difficoltà. Mi pare che i colloqui di questa mattina siano andati molto bene. Stiamo tornando a un partenariato strategico che secondo me è soprattutto di carattere politico", ha detto Meloni, sottolineando come gli Emirati abbiano e possano avere "un ruolo cruciale per alcuni dossier che interessano l'Italia".

Cosa cambia per l'Italia

La prima dichiarazione d'intenti è stata firmata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e dall'omologo emiratino, lo sceicco Abdallah bin Zayed Al Nahyan Abdallah, mentre la seconda, inerente alla cooperazione rafforzata tra Italia ed Emirati Arabi nell'ambito della Cop28, ha visto le firme di Tajani e Sultan Ahmed Al Jaber, ministro dell'Industria e delle tecnologie avanzate degli Emirati Arabi Uniti, direttore generale e amministratore delegato di Adnoc e presidente designato della Cop28.

La tappa di Meloni negli Emirati è fondamentale per svariati motivi. Intanto per garantire all'Italia forniture stabili di idrocarburi. Dopo di che, la trasferta del premier è servita a rafforzare i legami tra Roma e Abu Dhabi sul piano industriale, in particolare nel settore della difesa.

Sul fronte geopolitico, l'Italia aveva inoltre bisogno di trovare una linea comune sulla Libia, dove gli Emirati giovano un ruolo di primissimo piano. Meloni ha inoltre provato, come fatto con l'India, a convincere il partner mediorientale a fare pressione su Mosca per porre fine alle ostilità in Ucraina.

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