L'accoglienza indiscriminata, le porte aperte a tutti (o quasi) e le ideologie no-border hanno causato non pochi danni all'Europa. Ma mentre alcuni Paesi continuano imperterriti in questa direzione, nonostante gli elettori abbiano chiaramente fatto capire alle sinistre socialiste che il vento è cambiato e che pretendono maggiore sicurezza nelle loro città. La Germania di Olaf Scholz, dopo le batoste elettorali delle Europee, e poi in Sassonia e in Turinigia, ha deciso di correre ai ripari soprattutto in vista delle elezioni del 2025, quando la coalizione semaforo rischia di soccombere e di consegnare il Bundestag e la cancelleria all'ultra-destra. Dopo essersi interessati per mesi al patto Italia-Albania, i tedeschi sembrano guardare a una soluzione ancora più drastica, e probabilmente invisa all'Unione europea a differenza di quella italiana, che già nel Regno Unito è stata bocciata.
Da Berlino, infatti, stanno pensando di utilizzare il cosiddetto "piano Ruanda" per i migranti, riciclandolo dal Regno Unito e utilizzando proprio le strutture fatte realizzare dal governo Tory e rimaste inutilizzate. Pare che il governo stia già lavorando per stringere un accordo con il Paese africano. A formulare l'ipotesi è stato il commissario tedesco per l'immigrazione Joachim Stamp durante un'intervista a Table.Media. Durante l'intervista, ha sottolineato che, come Germania, si potrebbe utilizzare "queste capacità, con la differenza fondamentale che le procedure si svolgono sotto l'egida delle Nazioni Unite". Il Ruanda, però, non viene considerato un Paese stabile e potrebbero sorgere problemi di rimpatrio in caso di ricorsi. La stessa Unione europea, come detto, potrebbe opporsi. A differenza dell'Albania, che è un Paese nell'orbita dell'Unione europea e che potrebbe accedervi nei prossimi anni, il Ruanda non può offrire garanzie di sorta e questo potrebbe rappresentare un problema per la Germania.
Stamp vorrebbe proporre un accordo speciale per un particolare tipo di rifugiati, che arrivano in Germania dai confini orientali in seguito alla "guerra ibrida" condotta da Russia e Bielorussia, che spinge verso i Paesi europei imponenti gruppi di irregolari. I due Paesi, spiega il commissario tedesco, "hanno preso di mira i migranti lungo il confine orientale dell’Unione Europea. Il mio suggerimento sarebbe di concentrarci su questo gruppo. Si tratta di circa 10.000 persone ogni anno".
Se il governo dovesse procedere con questa soluzione saranno necessarie modifiche a livello giuridico in Germania, dove oggi le espulsioni dei richiedenti asilo e dei rifugiati sono molto complesse, anche in caso si rendano protagonisti di reati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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