Migranti, Meloni vola da Sunak per frenare l'asse franco-tedesco

Oggi la premier in Inghilterra. Sul tavolo il nodo Kiev e la firma di accordi commerciali. L'evento sul Made in Italy. Londra irritata per il fronte della Manica, Macron polemico sul confine alpino

Migranti, Meloni vola da Sunak per frenare l'asse franco-tedesco

nostro inviato a Londra

Giorgia Meloni e Rishi Sunak si erano già incontrati lo scorso novembre a Sharm el-Sheikh a margine della Cop27, solo poche settimane dopo l`insediamento dei rispettivi governi (ad appena tre giorni di distanza l`uno dall`altro). Ed entrambi gli entourage avevano raccontato il faccia a faccia in Egitto come «una prima occasione per conoscersi e confrontarsi su una serie di questioni e priorità condivise». A partire, avevano sottolineato in quell`occasione fonti di Downing Street, dalla «lotta all`immigrazione clandestina e alle bande di trafficanti di esseri umani». Tema, questo, che sarà al centro del viaggio a Londra della premier italiana. Una due giorni che si aprirà oggi alle 15 con la visita a quello che gli inglesi chiamano semplicemente «Number 10».

D`altra parte, sono i numeri di queste settimane ad imporre tra i primi punti dell`agenda una questione che Meloni e Sunak ritengono prioritaria. Sulla quale hanno condotto una parte importante delle rispettive campagne elettorali e su cui, entrambi leader conservatori, hanno ricette molto simili. Se in Italia il cosiddetto «cruscotto statistico» del ministero dell`Interno - il dato è aggiornato a ieri - dice che nel 2023 gli sbarchi sono il quadruplo rispetto allo stesso periodo del 2022 (38.988 contro 9.673), solo domenica scorsa il Regno Unito ha dovuto fare i conti con un nuovo record di arrivi dalla Manica in un solo giorno (dalla Francia sono approdati sulle coste del Kent 497 migranti con 11 diverse barche). Non è un caso, dunque, che anche in Inghilterra - esattamente come in Italia con il cosiddetto decreto Cutro - sia in discussione un disegno di legge sull`immigrazione illegale che ha l`obiettivo di rendere più stringente la normativa (soprattutto per i migranti in attesa di risposta alle domande di asilo).

È evidente, dunque, che il tema sarà al centro del bilaterale, circostanza confermata da fonti di Downing Street. Si discuterà del potenziamento del dialogo con i Paesi di origine, dell`uso dell`intelligence nel contrasto ai trafficanti e dei rimpatri volontari. E non è affatto escluso che i due - giovani, al primo mandato e della stessa famiglia politica - provino a fare da contraltare all`asse franco-tedesco. Parigi e Berlino, infatti, sono guidate da leadership certamente non affini alle politiche di centrodestra, tanto che il settimanale conservatore The Spectator è arrivato a ipotizzare sul fronte del contrasto all`immigrazione un «growing ideological schism within Europe». Un «crescente scisma ideologico all`interno dell`Europa», che «può essere sfruttato da Gran Bretagna e Italia». Che, sul capitolo migranti, soprattutto con Parigi - ma anche con Berlino e in particolare Bruxelles - continuano ad avere approcci lontani. Se Sunak ha un fronte aperto con Emmanuel Macron per la rotta migratoria della Manica, proprio ieri la premier francese Elisabeth Borne ha annunciato che la Francia «mobiliterà 150 poliziotti e gendarmi in più nelle Alpi marittime» per «affrontare l`aumento della pressione migratoria al confine italiano». Lasciando intendere che Roma sarebbe pronta ad allentare i controlli, contravvenendo quindi al regolamento di Dublino.

Sul tavolo, ovviamente, anche altri dossier. D`altra parte, il bilaterale di oggi viene considerato a Palazzo Chigi «strategico», tanto che è la prima volta che una visita di Meloni in un Paese europeo si prolunga per due giorni. Non a caso, qualche giorno fa il quotidiano britannico The Times non esitava a parlare di «chemistry» (chimica) tra i due. Oltre al fronte migranti, infatti, c`è unità di vedute anche sull`Ucraina. Dall`inizio dell`invasione russa, infatti, Italia e Gran Bretagna sono stati tra i più forti sostenitori di Kiev e Meloni, che a quei tempi era all`opposizione, non ha mai fatto mancare il suo sostegno all`allora premier Mario Draghi. Anzi, arrivata a Palazzo Chigi, ne ha fatto un punto di forza della sua politica estera.

All`ordine del giorno, anche la firma di un accordo bilaterale Roma-Londra (la cui discussione era iniziata ai tempi del Conte 2 e si era poi bloccata a causa della pandemia prima e della guerra dopo) che rafforzerà le relazioni commerciali e la collaborazione in settori strategici, tra cui transizione ecologica, tecnologie avanzate e difesa.

Domani, invece, la premier è attesa a un incontro con rappresentati delle istituzioni britanniche e della comunità finanziaria nella residenza dell`ambasciatore italiano, dove - accompagnata dal ministro dell`Agricoltura, Francesco Lollobrigida - sarà impegnata nella promozione del Made in Italy e tirerà le conclusioni di un evento sull`agroalimentare che si terrà in mattinata in un hotel vicino all`ambasciata.

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