Quello tra Tunisi e Bruxelles è diventato un estenuante tira e molla. La notizia diffusa dai media locali nelle ultime ore riguarda il rinvio, decretato dal presidente tunisino Kais Saied, della visita di una delegazione della commissione europea. Il tutto in una fase cruciale delle relazioni tra le parti, impegnate nell'attuazione di un memorandum sulla gestione dell'immigrazione e nella contrattazione per la concessione di fondi vitali per la Tunisia per il proprio disastrato bilancio. Proprio pochi giorni fa l'esecutivo comunitario ha sbloccato 127 milioni di Euro a favore del Paese nordafricano.
L'ennesimo rinvio di Saied
Il comunicato di Palazzo Cartagine, sede della presidenza tunisina, è stato diramato sull'agenzia Tap e in poche righe spiega il nuovo contrasto aperto tra Kais Saied e la commissione europea. "Il presidente - si legge - ha chiesto ai membri della delegazione della commissione europea attesi a Tunisi di rinviare l'incontro a data da destinarsi".
Dunque, niente vertice tra le parti. Almeno per oggi. Ignoti i motivi, ma tra i corridoi diplomatici appare quasi certa una spiegazione di mera natura politica. Le contrattazioni in corso tra Ue e Tunisia potrebbero aver spinto Saied a procrastinare l'incontro, creando un nuovo caso politico destinato a far lavorare intensamente le rispettive diplomazie. Eppure il braccio di ferro sembrava finito: il via libera ufficiale ai 127 milioni di euro da parte dell'esecutivo comunitario, è stato visto nei giorni scorsi come un primo decisivo passo in avanti verso le istanze di Tunisi.
Il Paese nordafricano infatti da circa un anno aspetta l'arrivo dei fondi Fmi per salvare il suo bilancio. Si tratta di almeno due miliardi di dollari, il cui stanziamento è però condizionato da riforme che per il momento Saied non vuole e in parte non può fare. Da qui l'ingresso in campo dell'Italia, fortemente interessata a non far precipitare la situazione in Tunisia per via dell'emergenza migratoria, e dell'Ue. I fondi stanziati nei giorni scorsi sono i primi a essere erogati dall'inizio della fase di contrattazione tra le due parti. Ma non sono evidentemente serviti per evitare un nuovo screzio diplomatico.
I precedenti
Già a marzo, quando l'Italia è riuscita a mediare per organizzare una missione del commissario Paolo Gentiloni a Tunisi, è sembrato ben evidente il braccio di ferro tra le due sponde del Mediterraneo. Saied infatti all'ultimo minuto aveva annullato l'incontro, salvo poi confermarlo nell'immediata vigilia del vertice.
Poi è stata la volta della firma dei memorandum tra Tunisi e Ue, più volte rinviata sempre all'ultimo momento. Infine pochi giorni fa a una delegazione della commissione esteri del parlamento europeo, a poche ore da una visita programmata in Tunisia, il governo ha negato l'accesso. Quello di oggi è quindi soltanto l'ultimo di una lunga serie di episodi del genere.
Bruxelles minimizza
Dalla sede della commissione europea però non sembrano averne fatto un dramma. Un portavoce dell'esecutivo comunitario infatti, ha dichiarato all'AdnKronos che le interlocuzioni con Tunisi stanno proseguendo regolarmente e non hanno registrato intoppi. "I lavori sui cinque pilastri del memorandum d'intesa tra Ue e Tunisia sono in corso - si legge nelle dichiarazioni - l'Unione Europea, aggiunge si è offerta di inviare questa settimana una delegazione di funzionari della Commissione per proseguire le discussioni sull'attuazione del protocollo d'intesa".
"Stiamo attualmente cercando con le autorità
tunisine il momento migliore per entrambe le parti - ha concluso il portavoce - Tra l'Ue e la Tunisia sono in corso contatti regolari, a livello politico e tecnico, sia in sede che tramite la delegazione dell'Ue".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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