Starmer a Roma per studiare la linea Meloni sui migranti. Frontex: arrivi scesi del 64%

Il premier Uk a lezione dall'Italia. Certificato il crollo delle partenze. Fdi modello vincente

Starmer a Roma per studiare la linea Meloni sui migranti. Frontex: arrivi scesi del 64%
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Tra le prime cose che ha annunciato al suo ingresso a Downing Street c' è il «naufragio del piano Ruanda». Il neopremier laburista Keir Starmer non vuol sentir parlare di deportazioni coatte in Africa di clandestini. Tuttavia, fin dalla prima conferenza stampa, ha detto che userà il pugno di ferro contro l'immigrazione irregolare. E intanto guarda a Paesi come l'Italia dove il fenomeno è in deciso calo stando anche agli ultimi dati forniti da Frontex. Tanto che il Telegraph ieri annunciava una cosiddetta «ricetta Meloni» che il nuovo premier laburista verrà ad appuntarsi una volta sbarcato nella capitale dove è atteso lunedì per un vertice con la nostra presidente del Consiglio. Il giornale, ricorda poi che i due avevano già parlato di migranti nel corso del loro primo incontro avvenuto a luglio a margine della riunione della Comunità politica europea a Blenheim Palace. In quella occasione avevano concordato di continuare il loro stretto coordinamento per affrontare la crisi. Il Telegraph sottolinea come il leader laburista consideri la leader di FdI «un'importante alleata» nei suoi sforzi contro la migrazione irregolare, rimarcando come l'Italia sia uno dei principali punti di ingresso per i migranti che cercano asilo in Europa, molti dei quali viaggiano fino alla costa settentrionale della Francia per poi

cercare di entrare nel Regno Unito attraversando la Manica su piccole imbarcazioni.

I dati Frontex coincidono con le vedute di Starmer. Confermano, infatti, che la rotta del Mediterraneo centrale è quella che ha subito la maggior riduzione di flussi mentre il calo generale di attraversamenti provenienti dai paesi del Nordafrica.

Il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere nell'Unione europea è sceso del 39% a 139.847 nei primi otto mesi di quest'anno. Le maggiori diminuzioni negli attraversamenti irregolari delle frontiere sono state nuovamente registrate sulle rotte dei Balcani occidentali e appunto del Mediterraneo centrale, rispettivamente del 77% e del 64%.

Nel dettaglio, la rotta del Mediterraneo centrale continua con un significativo trend discendente negli ultimi mesi, spiegano gli analisti di Frontex, è dovuta in gran parte alle misure preventive adottate dalle autorità tunisine, libiche e turche. Un altro fattore che potrebbe aver ri otto i flussi migratori irregolari su questa rotta sono gli accordi firmati dall'Ue e dai singoli Stati membri con i principali paesi di ultima partenza. Il Mediterraneo centrale rimane la rotta migratoria più attiva verso l'Ue, ma è seguita da vicino dal Mediterraneo orientale, che ha visto un aumento del 39%, a 37.163.

I dati di Frontex e gli apprezzamenti inglesi sulla linea seguita dalla Meloni sul tema immigrazione rappresentano un traguardo notevole. Che Fratelli d'Italia sottolinea con vigore per voce di Tommaso Foti, capogruppo a Montecitorio. «Qualcuno avvisi gli esponenti della sinistra che grazie al centrodestra guidato da Fratelli d'Italia, non siamo più un Paese da ignorare - spiega il parlamentare -: le principali nazioni seguono il modello italiano mostrando apprezzamento per l'efficacia della nostra azione diplomatica e del lavoro congiunto con i governi dei Paesi coinvolti».

«La nostra azione è alla base dell'oggettivo cambio di passo sul tema in atto a Bruxelles - aggiunge l'azzurro Alessandro Battilocchio, responsabile immigrazione di Forza Italia -: quella necessaria cornice europea nella gestione dei flussi migratori che l'Italia ha chiesto per anni,

invano. Oggi c'è invece piena consapevolezza UE di una condivisione di responsabilità, solidarietà e oneri tra i 27. Anche da fuori Ue si guarda al modello italiano. Ma bisogna proseguire il percorso. La direzione è giusta».

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