“Vediamo che succede”. Tra i dossier più roventi dopo l’insediamento di Donald Trump c’è sicuramente quello relativo ai dazi. Ma per l’Italia lascia ben sperare la risposta del presidente degli Stati Uniti a chi gli chiedeva se intende risparmiare Roma dall’ondata di imposte che vuole imporre sulle importazioni dall'estero. Una testimonianza degli ottimi rapporti tra i due Paesi, testimoniati dalla presenza di Giorgia Meloni alla cerimonia di lunedì e certificati dal nuovo elogio del tycoon al premier nostrano: “Mi piace molto” la confidenza ai giornalisti prima di partire verso la Carolina del Nord.
L’asse Roma-Washington è così forte che secondo il Financial Times l’Unione europea conterebbe sulla Meloni per scongiurare i dazi della Casa Bianca. Il primo ministro italiano potrebbe essere il “canale di comunicazione” tra Bruxelles e Trump, considerando che la Meloni è stato l’unico leader Ue presente all’insediamento, sottolineando “la sua affinità ideologica e personale con il tycoon, poche settimane dopo aver cenato con il repubblicano a Mar-a-Lago per assicurarsi il suo sostegno a uno scambio di prigionieri con l'Iran".
L’amicizia tra le due nazioni è testimoniata inoltre dalla visita a sorpresa di Kimbal Musk, a Palazzo Chigi. Accompagnato dal referente italiano Andrea Stroppa e da Veronica Berti (moglie di Andrea Bocelli), il fratello di Elon ha dialogato con un’ora con il ministro della Cultura Alessandro Giuli per “un progetto” che al momento non è stato svelato. Secondo quanto riferito, sarebbero stati presentati alcuni progetti della società di Musk che fa intrattenimento culturale attraverso nuove tecnologie di livello globale. "Di che progetti abbiamo parlato? Solo cose belle, è troppo presto per anticipare, però si parla di cose belle. Se riguardano l'Italia? Anche, di più non posso dire sennò si va troppo avanti" il breve commento del titolare del Mic. Di certo "non si è affatto parlato di Starlink", si precisa da ambienti ministeriali che sottolineano il fatto che il luogo scelto dipenderebbe solo dalla circostanza che "Giuli si trovava già lì".
La visita di Kimbal Musk ha scatenato la veemente reazione della sinistra. Dal Pd a Avs, piovono richieste di spiegazioni nei confronti di Giuli.
“Non siamo una colonia di Trump” l’attacco di Elisabetta Piccolotti, mentre per i dem “è in gioco la credibilità e la trasparenza delle nostre istituzioni, che non possono essere piegate a operazioni opache o a interessi privati travestiti da 'progetti'". Seguiranno aggiornamenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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