Ucraina, Fazzolari: "La linea degli Usa non cambierà con Trump"

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sostiene che a cambiare sarà solamente la narrazione e non la sostanza

Ucraina, Fazzolari: "La linea degli Usa non cambierà con Trump"
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Manca meno di un mese all'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e da quel momento tutti i poteri del presidente degli Stati Uniti saranno in capo a lui. Come cambierà la politica americana sotto il tycoon? Quali saranno le sue decisioni nell'ambito della politica estera, in particolare su Ucraina e Medio Oriente? Tutte domande alle quali Trump è chiamato a dare una risposta nel breve termine ma per ora è necessario aspettare. "Nella sostanza credo che la linea dell’amministrazione americana", ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, "non cambierà molto".

Cambia, prosegue il sottosegretario, "più nella narrazione che non nella sostanza, perché anche l’attuale amministrazione Usa ha optato per non dare all’Ucraina le armi necessarie per riconquistare i territori occupati, pur avendo la possibilità di farlo con relativa facilità". Fazzolari spiega che quella americana è "stata una scelta politica". Con la nuova amministrazione americana, ha concluso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, "non credo ci sarà un grande cambio di passo rispetto a quanto accaduto finora. Intanto le prime dichiarazioni di Trump lasciano presagire una sostanziale continuità, poi vedremo che cosa accade".

Nel frattempo, nelle scorse ore, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che Mosca spera che l'amministrazione del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump analizzi le cause alla radice del conflitto ucraino ed è pronta a consultazioni per spiegare la propria posizione. "Siamo pronti per le consultazioni e per l'ennesima conferma della nostra posizione, che è stata ripetutamente espressa in modo forte e chiaro: siamo aperti a qualsiasi negoziato se è sostanziale e affronta le cause e i principi fondamentali, che il Presidente Putin ha definito nel giugno di quest'anno", ha dichiarato Lavrov.

Le dichiarazioni di Keith Kellogg, nominato da Trump inviato speciale in Ucraina, secondo cui gli accordi di Minsk sono stati "un tentativo fallito" di risolvere il conflitto, suggeriscono che "deve ancora approfondire il dossier ucraino", ha detto Lavrov.

"Forse, il signor Kellogg dovrebbe esaminare la questione in modo più dettagliato. Gli accordi di Minsk non sono stati un tentativo, ma una decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che è stata calpestata", ha concluso il ministro di Putin.

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