Vertice Iran-Usa a Roma. Teheran: "Non ci arrendiamo, noi qui per un accordo"

Teheran: "Maggiore intesa su una serie di principi e obiettivi". Tajani: "Proseguire nel cammino del negoziato contro l'arma nucleare". Terzo round tra una settimana

Vertice Iran-Usa a Roma. Teheran: "Non ci arrendiamo, noi qui per un accordo"
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Si è concluso in un "clima costruttivo" il secondo round di colloqui sul nucleare tra Iran e Usa a Roma. Una settimana dopo il vertice iniziale – descritto come “costruttivo” – i due Paesi sono tornati a confrontarsi sotto la mediazione del Sultanato dell'Oman: presenti nella Capitale il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e l'inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff. Si tratta del secondo incontro a questo livello dopo il ritiro degli Stati Uniti nel 2018, sotto la prima presidenza Trump, dall’accordo internazionale sul nucleare iraniano, che prevedeva la supervisione delle attività dell'Iran in quest'area in cambio della revoca delle sanzioni. Una volta tornato alla Casa Bianca, il tycoon ha rilanciato la sua cosiddetta politica di "massima pressione" nei confronti dell'Iran, con il quale gli Stati Uniti non intrattengono relazioni diplomatiche dal 1980.

Le tre delegazioni di Iran, Oman e Stati Uniti terranno un terzo round di colloqui sul nucleare tra sette giorni, sabato 26 aprile, in Oman: "Credo che mercoledì inizieranno i negoziati tecnici a livello di esperti in Oman, e sabato prossimo ci incontreremo in Oman per rivedere i risultati del lavoro degli esperti e vedere quanto sono vicini ai principi di un accordo" la conferma di Araghchi alla tv di Stato iraniana. "È stato un buon incontro e posso dire che i negoziati stanno progredendo" ha proseguito Araghchi: "Questa volta siamo riusciti a raggiungere una maggiore intesa su una serie di principi e obiettivi".

Secondo quanto reso noto dal portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Ismail Baghaei, citato da Tasnim, le delegazioni di Iran e Usa si sono scambiate messaggi attraverso canali indiretti e da due stanza separate. "Prima dell’avvio dei negoziati indiretti, abbiamo avuto un incontro preliminare con il ministro degli Esteri dell’Oman per discutere le modalità di lavoro" le parole di Baghaei. "È stata una giornata intensa per il capo della diplomazia omanita" ha osservato ancora il diplomatico iraniano.

Prima del vertice tra Iran e Usa, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha incontrato alla Farnesina il vicepremier Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri italiano ha spiegato su X di aver incoraggiato Araghchi "a proseguire nel cammino del negoziato contro l'arma nucleare". Affermando che "Roma diventa Capitale di pace e dialogo", Tajani ha spiegato che "l'auspicio del Governo italiano è che tutti insieme si possa arrivare ad una soluzione positiva per il Medio Oriente".

Tajani incontra ministro degli Esteri Araghchi

Come si legge in una nota del ministero degli Esteri di Teheran, Araghchi, incontrando Tajani, lo ha "ringraziato per l'organizzazione, in coordinamento con l'Oman, dei colloqui a Roma" con gli Usa sul programma nucleare. I due hanno "discusso e scambiato opinioni anche sull'attuale stato delle relazioni bilaterali e sugli sviluppi internazionali". Nell'incontro con Tajani, il rappresentante di Teheran ha posto l'accento sulla necessità che tutte le parti sfruttino l'opportunità per raggiungere "un'intesa logica e ragionevole" che rispetti "i diritti legittimi della Repubblica islamica, revochi le sanzioni crudeli e illegali e tolga ogni dubbio sul programma nucleare pacifico dell'Iran". Per Teheran, si legge ancora, "l'unico ostacolo alla realizzazione di un Medio Oriente libero da armi nucleari è il regime sionista", un attacco frontale a Israele. Il titolare della Farnesina ha sottolineato come ospitare questi colloqui sia di grande valore per l'Italia e "ha ribadito l'interesse dell'Italia a rafforzare le relazioni tra i due Paesi". Tajani ha inoltre assicurato l'intenzione di Roma a "fornire qualsiasi assistenza per il successo dei colloqui Iran-Usa".

Giornale Iran-Usa

Ieri Tajani aveva incontrato l’omologo omanita Badr Albusaidi, salutando con favore l’azione di mediazione svolta da Mascate: "C'è il totale sostegno dell'Italia alla mediazione dell'Oman fra Usa e Iran. Davanti alle numerose sfide politiche e securitarie in un contesto di forte volatilità regionale, l'Italia sia pronta ad accompagnare ogni ulteriore iniziativa in favore della pace e la stabilità internazionale”. Dopo il summit con Araghchi, il segretario di Forza Italia ha incontrato il direttore generale della Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Grossi, che ha dichiarato: "Accolgo con favore il ruolo costruttivo dell'Italia nel sostenere la pace in un momento critico in cui la diplomazia è estremamente necessaria".

L’Italia ha espresso l’auspicio che il vertice di oggi possa imprimere una accelerazione al negoziato per l’individuazione di una soluzione diplomatica necessaria per la stabilità del Medio Oriente. "Le richieste dell'Iran nei colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti, inclusa la rimozione delle sanzioni, sono chiare: tuttavia, date le posizioni contraddittorie assunte da diversi funzionari statunitensi negli ultimi giorni, ci aspettiamo che la parte americana fornisca spiegazioni in merito e rimuova le gravi ambiguità relative alle intenzioni e alla serietà degli Stati Uniti” il commento del portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei riportato dall’Irna, senza fornire ulteriori dettagli. Baghaei ha aggiunto che "l'Iran è determinato a preservare e far valere il suo diritto legale e legittimo all'uso dell'energia nucleare a fini pacifici, nel rispetto degli impegni assunti nel quadro internazionale riconosciuto".

I rappresentanti di Teheran sono a Roma per raggiungere un accordo equilibrato e non per arrendersi, il monito di Ali Shamkhani, alto consigliere della Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei: “La delegazione ha piena autorità per raggiungere un accordo globale”. Oltre a un’intesa serie e garantita, tra gli obiettivi indicati "la revoca delle sanzioni – riporta al-Arabiya – non il modello Libia/Emirati Arabi Uniti" invocato da Israele. Ali Shamkhani ha evidenziato che Teheran mira a "evitare le minacce, contenere gli aggressori (come Israele) e facilitare gli investimenti": "Non ci sarà alcun accordo con l'America finchè non cesseranno le minacce e Israele non verrà frenato".

Ospite al Villaggio IN Italia di Taranto per visitare l'Amerigo Vespucci, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato che la scelta di Roma per i negoziati sul nucleare fa parte "del riconoscimento che va aldilà dei nostri confini di un ruolo che l'Italia sta portando avanti in questi anni, che è quello di essere saldamente ancorata a una coalizione storica ma di essere in grado di dialogare con ogni Paese del mondo e quindi anche essere luogo che può ospitare incontri per costruire pace, per

costruire sicurezza, per costruire in zone difficili del mondo che sembrano più vicine di quello che si pensa le condizioni per cui cessino gli scontri, cessino le guerre guerre e, in qualche modo, cessi il terrorismo".

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