Prima uscita per Giovanni Toti da governatore della Liguria, anzi no. «In una azienda o in un tg se ti fanno direttore due giorni dopo sei già in ufficio a lavorare, qui invece stiamo ancora aspettando il decreto di nomina che forse arriva giovedì, poi ci vorranno due settimane per insediare il consiglio, poi altrettante per la giunta, quindi se va bene per il primo di agosto saremo operativi. Forse dovremmo iniziare a interrogarci già su questo».
Dopo l'intervento show del premier albanese Edi Rama, che fa sognare i giovani industriali raccontando un paese (l'Albania) dove «non ci sono sindacati, non c'è la sinistra radicale, le leggi si fanno in cinque settimane e un'impresa si apre in 8 ore», il neo presidente della Liguria riporta la platea di Confindustria Giovani riunita a Santa Margherita Ligure ai problemi dell'Italia e delle regioni impantanate tra i comitati del no e i cantieri infiniti. «Qui le infrastrutture sono rimaste ferme dieci anni. La Liguria deve diventare un nuovo modello di politica e di efficienza da esportare, come è stato per la Lombardia». Gli auspici sembrano buoni: «Che qualcosa di eccezionale sia partito dalla Liguria è chiaro a tutti». Con il premier Renzi si è sentito il giorno prima («gli ho chiesto la nomina di un commissario straordinario per il dissesto idrogeologico, e spero che arrivino i milioni di euro promessi dal Pd in campagna elettorale»), e appena finito dai giovani industriali monta in auto per incontrarlo, a Genova, proprio in un cantiere, quello del fiume Bisagno, per prevenire disastri come l'ultima alluvione, che ha avuto anche ricadute politiche fatali per il Pd (la candidata Paita indagata). «Bisogna fare in fretta perché a ottobre pioverà, anche con il governo regionale del centrodestra, questo posso già anticiparlo», ironizza Toti (renzi non si perde la battuta: «Con voi pioverà anche di più»). È grazie agli autogol del Pd che Toti ha strappato un successo poco prevedibile. «Sono governatore grazie alle primarie del Pd. Segno che serve uno strumento un po' più serio per selezionare la classe dirigente. Studieremo meccanismi migliori. Per noi l'alleanza con la Lega è uno stimolo. Poi ci sono posizioni differenti, è chiaro che non si può uscire né dall'euro né dall'Europa (applausi, ndr ). Ma è normale che ogni partito parli alla pancia del suo elettorato».
Intanto si lima la giunta, che verrà
presentata domani. Spazio, oltreché ai leghisti anche a esperti di fiducia del presidente. Girano i nomi della giornalista e neo consigliere regionale Ilaria Cavo, e anche dell'ex capo della protezione civile, Guido Bertolaso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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