730 e modello unico, ecco come risparmiare

Vademecum per non sbagliare e magari farsi restituire qualche euro con le detrazioni visto che le tasse sono sempre aumentate. Attenzione alle scaenza: la prima può slittare dal 7 al 25 luglio

730 e modello unico, ecco come risparmiare

È arrivato uno dei momenti più difficili per i contribuenti italiani: quella della dichiarazione dei redditi. Anche quest'anno il Giornale, con la collaborazione del fiscalista Paolo Duranti dello Studio Mazzocchi & Associati di Milano, ha riepilogato le principali novità per affrontare un po' più serenamente questa procedura e, se possibile, pagare un po' meno. Perché negli ultimi cinque anni i governi sono cambiati ma le tasse sono sempre aumentate. Le principali novità elencate in questa pagina si possono articolare secondo due macrocategorie: una dedicata alle detrazioni Irpef riconosciute per gli interventi in ambito immobiliare e un gruppo più variegato, comprendere detrazioni varie. Le indicazioni sono valide tanto per il 730/2016 quanto per l'Unico Persone Fisiche (Unico PF). Quest'anno debutta l'Unico precompilato, mentre il 730 precompilato sta per spegnere la prima candelina (peraltro sofferta, almeno a giudicare dalla pioggia di interventi normativi di cui è stato oggetto nel giro di pochi mesi). Il 730 (precompilato oppure modificato direttamente, tramite Caf o altro professionista) deve essere presentato entro il 7 luglio. Il termine non è certo perché una risoluzione approvata nelle scorse settimane in commissione Finanze della Camera prevede la proroga della scadenza al 23 luglio e, quindi, al 25 luglio, poiché il 23 cadrà di sabato. L'Unico PF, invece, va consegnato entro il 30 giugno se il modello è presentato per posta in forma cartacea oppure entro il 30 settembre se è presentato in via telematica dal contribuente o da un intermediario.

Restano le detrazioni del 50% per le ristrutturazioni edilizie

Come negli anni scorsi è prevista la detrazione del 50% per le spese relative a interventi di recupero del patrimonio edilizio. La detrazione dev'essere ripartita in 10 rate di pari importo, con un limite di spesa pari a 96mila euro. Il beneficio spetta per opere di manutenzione straordinaria su singole unità immobiliari residenziali (immobili rurali inclusi) nonché per le loro pertinenze. Lo sgravio si estende anche all'acquisto di box e posti auto pertinenziali. Per le parti comuni del condominio, invece, la detrazione spetta anche agli interventi di manutenzione ordinaria (compresi cablatura e adozione di misure antisismiche). Anche il convivente del proprietario può usufruire della detrazione, purché abbia sostenuto le spese e fatture e bonifici siano intestati a lui.

Sconto del 25% a chi compra un immobile riqualificato

Anche quest'anno è prevista la detrazione del 50% delle spese sostenute per l'acquisto o l'assegnazione di immobili facenti parte di edifici ristrutturati. La detrazione dev'essere calcolata su un ammontare forfetario pari al 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell'immobile, risultante dall'atto di acquisto o di assegnazione; l'importo pari al 25% del prezzo di acquisto o assegnazione non può superare il limite di 96mila euro. Ipotizzando quindi che un contribuente abbia acquistato un'abitazione al prezzo di 300mila euro, l'importo su cui sarà calcolata la detrazione equivarrà al 25%, vale a dire 75mila euro. Di conseguenza, la detrazione effettivamente spettante, che verrà suddivisa in 10 rate annuali di pari importo, sarà di 37.500 euro, cioè il 50% di 75mila.

Bonus elettrodomestici e mobili prorogato fino al 31 dicembre

È stata prorogata la detrazione del 50%, ripartita in 10 rate annuali di pari importo, per le spese sostenute per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione, su un ammontare complessivo non superiore a 10mila euro per interventi eseguiti entro il 31 dicembre. Possono usufruirne i contribuenti che portano in detrazione (nella misura del 50%) le spese relative agli interventi di recupero del patrimonio edilizio. Nel caso di interventi sulle parti comuni condominiali la detrazione è però ammessa solo per gli acquisti dei beni agevolati finalizzati all'arredo delle parti comuni. È consentito portare in detrazione anche le spese di trasporto e montaggio.

Rimane in vigore il vantaggio per l'efficienza energetica

Prorogata pure la detrazione del 65%, ripartita in 10 rate annuali di pari importo, per le spese relative agli interventi finalizzati al risparmio energetico degli edifici (inclusi i rurali). Le spese detraibili sono: riqualificazione energetica di edifici esistenti, interventi sull'involucro di edifici esistenti, installazione di pannelli solari, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, acquisto e posa in opera di schermature solari e acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse. Possono beneficiarne i soggetti che possiedono o detengono l'unità immobiliare nonché i condomini in caso di interventi effettuati su parti comuni. Detraibili anche le spese per la certificazione.

È possibile farsi rimborsare asili, mense, scuole e università

È riconosciuta una detrazione del 19% per le spese sostenute per la frequenza di scuole dell'infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado per un importo annuo non superiore a 400 euro per alunno o studente. Nei giorni scorsi l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che nel novero delle spese agevolate rientrano anche i costi sostenuti per la mensa scolastica, anche nel caso in cui questa sia gestita da soggetti diversi dall'istituto (ad esempio il Comune o un'impresa incaricata). Sempre in ambito formativo, è prevista la detrazione del 19% delle spese per la frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali. Per queste ultime la spesa detraibile va da 1.500 a 3.700 euro a seconda di sede e corso.

Chi ha non ricevuto gli 80 euro deve indicarlo in dichiarazione

«Sul fronte delle agevolazioni - spiega l'esperto - impattano con la dichiarazione 2016 l'aumento (da 640 a 960 euro all'anno) del bonus Irpef ai lavoratori dipendenti e ad alcune categorie assimilate con reddito annuo non superiore a 26mila euro». Da quest'anno per verificare il rispetto del limite occorre aggiungere al reddito complessivo ai fini Irpef la quota di reddito esente prevista per ricercatori e lavoratori rientrati in Italia e sottrarre l'ammontare delle somme erogate a titolo di Tfr. Nel caso in cui il datore di lavoro non abbia potuto riconoscere il bonus Irpef, il contribuente ne può usufruire in dichiarazione, indicandolo nella casella «Casi particolari» nel quadro C del modello 730/2016 oppure nel quadro RC del modello Unico Pf 2016.

Le erogazioni alle Onlus scalabili fino a 30mila euro

Passa da 2.065 a 30mila euro annui l'importo massimo delle erogazioni liberali a favore delle Onlus per cui è possibile fruire della detrazione del 26 per cento. Pertanto, il massimo risparmio conseguibile da un contribuente è ora pari a 7.800 euro di imposte, mentre precedentemente era di soli 537 euro. In pratica, le Onlus sono state equiparate ai partiti politici: i contributi a queste particolari associazioni non riconosciute, compresi tra 30 e 30mila euro, erano già detraibili al 26% ai fini Irpef. Tra le new entry vi è poi la detrazione nella stessa misura indicata sopra - per le spese funebri sostenute anche nel caso in cui il defunto non sia un parente, per un importo massimo di 1.550 euro per ciascuno degli affetti passati a miglior vita.

Fanno il loro ingresso nel 730 pure i costi per gli arbitrati

«Nella dichiarazione 2016 fa il suo ingresso il credito d'imposta riconosciuto per il ricorso all'arbitrato ai fini della soluzione di una controversia», sottolinea Paolo Duranti dello Studio Mazzocchi & Associati. In caso di successo della negoziazione, oppure di conclusione dell'arbitrato con lodo, spetta infatti un'agevolazione commisurata al compenso corrisposto agli arbitri o agli avvocati abilitati ad assisterli nel procedimento di negoziazione assistita, e comunque in misura non superiore a 250 euro. Coloro che intendessero avvalersene devono aver presentato una richiesta telematica entro l'11 febbraio scorso e aver ricevuto comunicazione dal ministero della Giustizia. L'importo del credito d'imposta spettante deve essere indicato nel quadro G.

Assegnazione del 2 per mille aperta anche alla cultura

L'assegnazione del due per mille dell'Irpef si apre anche alla cultura. Questa quota delle nostre tasse potrà essere destinata non solo ai partiti politici, ma anche a un'associazione culturale inserita in un apposito elenco istituito presso la presidenza del Consiglio. L'elenco si trova su internet a questo indirizzo. Per esprimere la propria scelta bisogna firmare nell'apposito riquadro del 730 o dell'Unico PF, indicando il codice fiscale dell'associazione prescelta. Con finalità analoghe era stato introdotto l'art bonus, cioè il credito di imposta riconosciuto a favore di chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano.

Tutte le soluzioni per gli errori commessi nella compilazione

Se dopo aver presentato il 730 ci si accorge di aver sbagliato, ci sono due strade. Se emerge un maggior credito o un minor debito, è possibile presentare entro il 25 ottobre 2016 un modello 730 integrativo oppure l'Unico 2016 entro il 30 settembre 2016. Si può optare per la presentazione dell'Unico entro i termini dell'anno successivo. In questa ipotesi la differenza potrà essere indicata a rimborso o come credito.

Se, invece, emerge un maggior debito o un minor credito, il contribuente può scegliere se presentare l'Unico PF entro il 30 settembre 2016, versando direttamente le somme dovute oppure entro il termine di presentazione dell'Unico dell'anno successivo, sempre pagando. Idem entro il 31 dicembre del quarto anno successivo alla dichiarazione.

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