"Abbiamo sempre celebrato per i pochi cittadini del Vaticano"

Il vicario del Papa: "San Pietro consente il distanziamento"

"Abbiamo sempre celebrato per i pochi cittadini del Vaticano"

La Basilica di San Pietro non è mai stata chiusa e ogni giorno vengono recitati l'Angelus e il Rosario. Così come ogni domenica si tiene la messa con un numero ristretto di fedeli. Non è difficile, infatti, rispettare il cosiddetto «distanziamento sociale» visto che «lo spazio interno raggiunge mezzo milione di metri cubi d'aria». Parla al Giornale il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano e Arciprete della Basilica di San Pietro che auspica l'apertura della piazza il prima possibile.

Eminenza che effetto le fa vedere l'immensa Basilica vuota?

«La Basilica è vuota fisicamente, ma spiritualmente è piena, anzi strapiena. Ecco la prova: ogni giorno davanti a un'immagine della Vergine Maria, posta vicino all'altare della Cattedra, recito il Santo Rosario. L'evento viene ripreso dal Centro Televisivo Vaticano. E accade un fatto impressionante: la preghiera viene seguita con grande devozione e conforto da migliaia di persone ritirate nelle loro abitazioni e, soprattutto, dagli ammalati negli ospedali. Ogni giorno, infatti, si eleva una particolare supplica al Signore affinché liberi l'Italia e il mondo dalla grande pandemia che affligge l'umanità intera. È un fatto veramente prodigioso».

Durante il lockdown la celebrazione della messa non si è mai interrotta?

«La Basilica di San Pietro non ha mai chiuso i suoi cancelli, rimanendo tecnicamente aperta, ma di fatto non frequentata da fedeli e visitatori per via delle disposizioni emanate dal governo italiano e per le prescrizioni sanitarie che tuttora limitano la mobilità per contenere la diffusione della pandemia. Norme alle quali ha aderito anche il piccolo Stato della Città del Vaticano. Ogni domenica io stesso celebro una Santa Messa all'Altare della Cattedra con la partecipazione di un esiguo gruppo di fedeli interni alla Città del Vaticano, che rispettano tutte le disposizioni di sicurezza».

Nonostante il divieto di celebrare messe imposto dal governo italiano?

«Assolutamente, solo poche celebrazioni private sono state permesse per i sacerdoti che vivono all'interno del Vaticano. Tra l'altro, mi permetto di ricordare che l'enorme estensione della Basilica di San Pietro (22.000 metri quadri) consente agevolmente di rispettare il distanziamento sociale: lo spazio interno della Basilica raggiunge infatti mezzo milione di metri cubi d'aria».

Quando riaprirà San Pietro?

«Non appena verranno date le necessarie disposizioni in merito a una maggiore mobilità delle persone, sarà possibile per i fedeli e per i visitatori tornare a frequentare la Basilica dove è sepolto l'Apostolo Pietro. Sempre attenendosi alle modalità che saranno definite nel rispetto delle indispensabili norme di sicurezza. Come tutti, anche noi auspichiamo che questo possa avvenire prima possibile».

Come vive questo tempo di pandemia?

«Questo periodo fa soffrire tutti.

Ma può anche essere l'occasione per fare un grande bagno di umiltà: credevamo di essere i padroni del mondo, invece siamo soltanto affittuari e dobbiamo rispettare e non aggredire la 'casa bella' che Dio ci ha messo a disposizione. Se commettiamo follie ne paghiamo le amare conseguenze».

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