Introdurre la "quota 100" per superare la riforma delle pensioni fatta dall'ex ministro Elsa Fornero e rivedere il Jobs Act di Matteo Renzi. Questa mattina, subito dopo la parata militare per la Festa della Repubblica, Luigi Di Maio è entrato per la prima volta nel "suo" ministero. Lo ha fatto con un live su Facebook che ha mostrato passo dopo passo l'ingresso nell'ufficio del nuovo dicastero che unisce lo Sviluppo economico e il Lavoro. "Noi ci mettiamo lavoro per creare lavoro", ha promesso annunciando, tra le altre cose, la nomina a consulente del ministero Sergio Bramini, l'imprenditore fallito e sfrattato di casa a causa dei debiti non pagati dallo Stato (video).
"Ho chiesto al ministero dello Sviluppo economico di aprirmi le porte, nonostante il giorno di festa, e di cominciare a lavorare almeno con il mio staff per riuscire a mettere in piedi i provvedimenti che devono migliorare la qualità della vita degli italiani". Nella diretta facebook dal dicastero di via Molise Di Maio spiega ai suoi sostenitopri quali saranno le prime misure che intende attuare già nei prossimi giorni. "Ho chiesto di unire questi due ministeri perché il datore e il dipendente non devono essere nemici, non devono essere due realtà staccate", spiega il grillino assicurando che cercherà di stare sia allo Sviluppo economico sia al ministero del Lavoro, che sono uno di fronte all'altro. "In Italia, nelle piccole e medie imprese - continua il capo politico del Movimento 5 Stelle - ci sono i datori che sono prima di tutto dipendenti e i dipendenti che sono anche un po' imprenditori".
Nei prossimi giorni Di Maio avvierà la macchina per smantellare la riforma Fornero e il Jobs Act (video), i due cavalli di battaglia dei governi capitanati da Monti e da Renzi. "Il Jobs Act va rivisto, c'è troppa precarietà - spiega il leader grillino - la gente non ha certezza neanche più per prenotarsi le vacanze, non solo per sposarsi. E, se dobbiamo dare più forza all'economia, la dobbiamo ridurre, questa precarietà". Quindi ribadisce l'intenzione di cambiare il sistema previdenziale applicando la misura della "quota 100".
Sul suo tavolo, poi, ci sono la riforma dei centri per l'impiego ("Non devono essere più una umiliazione") e l'abolizione di spesometro, redditometro e studi di settore ("Gli imprenditori li dobbiamo lasciare in pace").- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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