Aborto, nozze omosessuali e salario minimo. Sánchez nei guai fino al collo punta alla Carta

Le promesse del premier, rieletto segretario dei socialisti

Aborto, nozze omosessuali e salario minimo. Sánchez nei guai fino al collo punta alla Carta
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«Aborto e matrimonio omosessuale entreranno nella Costituzione spagnola insieme al salario minimo». Il governo creerà una grande società di edilizia pubblica, «capace di costruire e gestire alloggi a carico dell'amministrazione generale dello Stato» e si impegna a ridurre la settimana lavorativa a 30 ore entro il 2030. Parola del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, che nel discorso pronunciato dopo la rielezione a segretario generale del Psoe, al 41esimo Congresso del partito a Siviglia, ha promesso di rispondere agli «attacchi» dell'opposizione con «politiche progressiste» perché «è così che si frena l'ultradestra». Sánchez si è detto preoccupato. «Il tandem della destra tradizionale con l'ultradestra è probabilmente la più grande minaccia ai valori e al benessere dell'Occidente», ha spiegato il leader dei Socialisti spagnoli, alla guida di un governo di minoranza in Spagna (insieme con la sinistra radicale di Sumar), ma convinto di poter vincere le elezioni del 2017, nonostante oggi dipenda dai piccoli partiti indipendentisti baschi e catalani. Il Psoe lo acclama leader per la quarta volta e lui prende l'impegno di «dare una risposta a questo agghiacciante boom dei valori autoritari, che chiamiamo l'internazionale dell'ultradestra».

Sono temi che scaldano la platea spagnola e aiutano il premier a far dimenticare la vera ragione di questo congresso anticipato di un anno: stendere un velo sugli scandali giudiziari dopo i casi di corruzione che hanno coinvolto familiari e collaboratori. Diversi membri dell'entourage di Sánchez sono al centro di indagini giudiziarie, a cominciare dalla moglie Begona Gomez, passando per il fratello David Sánchez, fino all'ex ministro dei Trasporti José Luis Abalos, a lungo suo braccio destro. Proprio nel giorno di apertura del Congresso di Siviglia, l'ex capo del Psoe madrileno, Juan Lobato, è stato chiamato a testimoniare sulla fuga di notizie a proposito di un accordo tra la giustizia e il compagno della governatrice (di destra) della Comunità di Madrid Isabel Diaz Ayuso, indagato per frode fiscale. Eppure Sánchez ha presentato il partito come vittima degli attacchi della destra e oggetto di una «persecuzione».

Il premier ha proposto nel frattempo una lista d 54 nomi per il Comitato esecutivo, che hanno ottenuto i voti di circa il 90% dei 1028 delegati e confermato i suoi fedelissimi nei posti chiave (ma si tratta del 4% in meno rispetto al 2020, quando il consenso era al 94%). Alle donne ha promesso il «diritto a decidere sul proprio corpo», alle femministe ha regalato l'impegno a espellere i militanti che ricorrono alla prostituzione e ad eliminare la Q e il + nei riferimenti al gruppo Lgtbi. Nel testo finale del Congresso figura anche una posizione contraria alla maternità surrogata e l'impegno a stabilire che solo chi è nata femmina gareggerà nelle competizioni sportive. Sánchez vuole inoltre trasformare l'edilizia abitativa nel quinto pilastro dello Stato sociale.

Oltre alla nascita di un ministero dell'Edilizia e a un Piano di alloggi in affitto a prezzi accessibili, la nuova società di edilizia pubblica aiuterà a vietare la conversione di alloggi residenziali in alloggi turistici nelle zone ad alta domanda.

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