Accordo tra JTI Italia e filiera del tabacco: "Questo settore è un'eccellenza nazionale"

Obiettivo dei partner: "Coltivare il futuro nell'impegno per la sostenibilità"

Accordo tra JTI Italia e filiera del tabacco: "Questo settore è un'eccellenza nazionale"

Un'intesa in nome della continuità e della sostenibilità economica e ambientale. JTI Italia ha rinnovato l'impegno con la filiera tabacchicola italiana per tutto il 2022.

La «fumata bianca» prevede l'acquisto da parte dell'azienda di 8mila tonnellate di tabacco provenienti dall'Alta Valle del Tevere, in Umbria, e dal Veneto. L'annuncio è stato dato da Gian Luigi Cervesato, presidente e amministratore delegato della divisione italiana del gruppo, nel corso dell'evento «Coltiviamo il futuro: l'impegno per la sostenibilità della filiera tabacchicola», tenutosi nel prestigioso scenario di Palazzo Colonna a Roma.

A conferma dell'importanza dell'evento, in sala erano presenti anche il sottosegretario al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio e il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

JTI ha rafforzato lo stretto rapporto che lo unisce al settore tabacchicolo italiano; un rapporto eccellente costruito, passo dopo passo, grazie agli ingenti investimenti che il gruppo ha finito qui effettuato in Italia. Il recente accordo si concentrerà particolarmente con il territorio umbro attraverso l'acquisto di tabacco più importante degli ultimi anni. È stato infatti confermato l'acquisto di 8mila tonnellate, una in più rispetto alle 7mila dello scorso anno.

«La nostra volontà di investire nel Paese arriva in un momento di particolare incertezza per il comparto, chiamato oggi ad affrontare grandi sfide per il suo avvenire», ha spiegato Cervesato, sottolineando un aspetto non da poco.

Negli ultimi mesi, JTI Italia si è infatti impegnata a fornire risposte concrete alle tante aziende della filiera tabacchicola italiana, riconosciuta un'eccellenza a livello internazionale.

«Da sempre crediamo nel valore che la filiera agricola rappresenta in termini di tradizione, economia e occupazione per tutto il sistema Paese. Ecco perché abbiamo voluto assumere il nostro impegno con un investimento complessivo maggiore rispetto a quello degli ultimi anni, che speriamo possa essere incentivato dalla collaborazione delle Istituzioni attraverso una semplificazione del sistema fiscale del settore», ha aggiunto, ancora Cervesato.

Affinché il settore tabacchicolo possa continuare a crescere liberando tutto il suo potenziale e fungere così da traino all'economia dell'Italia è necessario un gioco di squadra ben collaudato tra attori pubblici, privati e istituzioni. Confagricoltura e JTI Italia, ad esempio, hanno dato vita a un binomio in grado di promuovere l'intero settore con azioni concrete (basti pensare ai numerosi progetti volti a sostenere l'agricoltura sociale).

Scendendo nel dettaglio, la collaborazione tra JTI e la filiera tabacchicola italiana è iniziato nel 2012, da quando è stata avviata con il territorio umbro e veneto una relazione di «mutuo scambio» che ha visto investiti, da allora, oltre 300 milioni di euro. Con il passare degli anni, la produzione del tabacco italiano ha raggiunto un elevato livello di specializzazione, diventando un vero e proprio colano economico per l'indotto di particolari aree geografiche. Tra queste citiamo l'Alta Valle del Tevere, che conta oltre 2mila lavoratori impegnati nel settore tabacchicolo.

Al fine di garantire la sostenibilità economica e occupazionale, JTI ha individuato un nuovo partner commerciale, Deltafina, capace di assicurare all'azienda di mantenere il rapporto con il territorio e di poter prevedere un maggior investimento per il futuro. Decisivo il ruolo di Confagricoltura, ormai partner storico dell'azienda nell'obiettivo di rendere tutta la filiera più efficiente e solida.

«Il tabacco è una realtà importante per l'economia agricola: garantisce stabilità, investimenti, occupazione.

In questa fase è importante dare certezze, dare tranquillità al settore, attivando misure idonee non solo per i produttori, ma anche per la trasformazione che ha garantito sostenibilità economica ed occupazione», ha dichiarato Massimiliano Giansanti.

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