Accordo Mosca-Kiev. Prigionieri scambiati in modo sistematico

Donbass e Kursk, si combatte. Putin con le famiglie dei militari. Zelensky, crolla la popolarità

Accordo Mosca-Kiev. Prigionieri scambiati in modo sistematico
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Russia e Ucraina hanno raggiunto un «accordo preliminare» per dare regolarità agli scambi di prigionieri, secondo quanto annunciato da una fonte ucraina. Il difensore civico di Kiev Dmytro Lubinets evidenzia che queste operazioni potrebbero avere una «natura sistematica in termini di quantità, tempistica e categorie» dei soldati che torneranno a casa, con la precedenza data ai malati e ai feriti, sempre che Mosca rispetti l'intesa.

Una buona notizia che non fa dimenticare lo stillicidio quotidiano di una guerra maledetta che si avvia a compiere tre anni senza che si intraveda una soluzione militare o negoziale. Ieri sono andati avanti con grande intensità i combattimenti sia nel Donbass ucraino sia nel Kursk, dove i vertici militari di Kiev hanno detto che «un posto di comando» russo è stato colpito in un «attacco di precisione».

Ieri Vladimir Putin ha colto l'occasione del Natale ortodosso per mostrare vicinanza ai militari impegnati nel conflitto, partecipando con alcuni di loro e le loro famiglie a una funzione religiosa nella notte della vigilia, tenuta nella chiesa di San Giorgio il Vittorioso nel Parco della Vittoria di Mosca, dedicato alla Grande guerra patriottica contro il nazismo. Il presidente si è recato poi alla cattedrale di Cristo Salvatore dove ha chiesto al Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, di benedire le onorificenze destinate ad alcuni ufficiali impegnati al fronte.

Sul piano diplomatico, non si hanno ancora segnali concreti sulla tanto attesa iniziativa di pace di Donald Trump, quando mancano 12 giorni al suo insediamento alla Casa Bianca. Il suo rappresentante speciale Keith Kellogg ha rinviato una visita che avrebbe dovuto compiere nei primi giorni di gennaio a Kiev e altre capitali europee, tra cui Roma e Parigi. Arriverà «a tempo debito», fanno sapere da Kiev. Dove però la popolarità del presidente Volodymyr Zelensky continua a precipitare.

Secondo un sondaggio del'Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev (Kiis), il numero di coloro che dicono di «fidarsi» di Zelensky si è ridotto al 52 per cento rispetto al 77 di un anno prima. E i consensi più bassi si registrano nelle regioni coinvolte nei combattimenti.

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