C'è il via libera al decreto: ecco come sarà il nuovo green pass

Accordo raggiunto in Cdm: obbligo vaccinale per gli operatori delle Rsa, mentre basterà il certificato verde per il personale (anche esterno) di scuole e università

C'è il via libera al decreto: ecco come sarà il nuovo green pass

Il premier Mario Draghi lo aveva anticipato e dopo pochi giorni così è stato, anche se non nelle nette forme che ci si aspettava: il governo ha apportato una serie di modifiche al green pass rispetto all'orientamento iniziale. L'intesa è stata raggiunta nel corso del Consiglio dei ministri, che si è riunito verso le ore 12 per trovare la quadra sulle variazioni del passaporto vaccinale.

Come cambia il green pass

I partiti di maggioranza hanno trovato un punto di mediazione dopo giorni di accesa discussione: in Cdm è stato approvato il provvedimento che introduce l'obbligo vaccinale per i dipendenti delle Rsa. Invece basterà il certificato verde per chi accede nelle scuole e nelle università, compresi i lavoratori delle mense e delle imprese di pulizia. Multe da 400 a 1.000 euro per il personale (anche esterno) che verrà trovato sprovvisto di green pass nelle scuole e nelle università e per i lavoratori che, nelle Rsa, non hanno rispettato l'obbligo vaccinale. La sanzione sarà applicata pure ai dirigenti e ai datori di lavoro chiamati a vigilare attuando i controlli.

Le disposizioni non si applicano "ai bambini, agli alunni e agli studenti nonché ai frequentanti i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori". Le norme riguardano anche il personale scolastico "dei servizi educativi per l'infanzia, dei corsi serali e dei centri provinciali per l'istruzione degli adulti (C.p.i.a.), dei sistemi regionali di Istruzione e Formazione Professionale (IeF.P.), dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (I.F.T.S.) e degli Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.)".

Nella bozza si legge che le verifiche "sono effettuate dai dirigenti scolastici e dai responsabili delle predette istituzioni". La violazione della misura potrebbe far scattare la sanzione da 400 a 1.000 euro.

L'accordo con la Lega

Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere il comportamento della Lega, che in diverse occasioni ha votato con l'opposizione facendo da sponda a Fratelli d'Italia. Nelle ultime ore era circolata l'ipotesi dell'astensione, ma alla fine il Carroccio ha votato a favore del decreto legge sul green pass all'esame della Camera. Anche perché non va dimenticato che, stando all'ultimo sondaggio di Swg, il 70% degli elettori leghisti è schierato a favore dell'obbligo vaccinale.

Il partito di Matteo Salvini - si legge sulle agenzie di stampa - avrebbe ottenuto dal governo il voto favorevole ai suoi ordini del giorno e la garanzia che i temi cari (come la validità dei tamponi salivari per il green pass, la loro gratuità, l'esclusione di alcune fattispecie di validità del certificato verde e il rinvio delle cartelle esattoriali) siano inseriti in futuri provvedimenti. "Anche a questo è servito il pressing realizzato con il voto a favore di alcuni emendamenti di Fratelli d'Italia", riferiscono fonti parlamentari leghiste.

Green pass a pubblico e privato?

Per il momento non è stata dunque affrontata l'incognita se ampliare o meno il green pass ad altre categorie, nel settore pubblico e privato. Comunque il presidente del Consiglio Draghi, apprende l'Adnkronos, avrebbe annunciato che a breve ci sarà una ampia estensione dell'obbligo del certificato verde e che si continuerà ad andare avanti con gradualità. Quindi a stretto giro potrebbe essere il turno di gestori e personale di bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema e teatri.

In mattinata Enrico Letta ha sollecitato il governo ad accelerare e agire tempestivamente in tal senso: il segretario del Partito democratico ha chiesto all'esecutivo di "tener conto del giudizio della maggioranza degli italiani, di

andare avanti col green pass nel pubblico e nel privato", partendo dall'estensione a livello nazionale della norma lanciata dalla Regione Toscana "che prevede l'obbligo per tutto il personale sanitario".

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