Adesso parla la Sarti: "Il mio ex fidanzato? Un malato di mente"

La deputata autosospesasi dal Movimento 5 Stelle parla del caso rimborsi e dello scandalo foto intime che l’hanno vista protagonista

Adesso parla la Sarti: "Il mio ex fidanzato? Un malato di mente"

La verità di Giulia Sarti. La deputata autosospesasi dal Movimento 5 Stelle in seguito alla bufera dei rimborsi e poi finita nell'occhio del ciclone per le sue foto intime fatte comparire online ha parlato al Messaggero.

Una chiacchierata nella quale l'ex presidente della commissione Giustizia spera nel perdono di Luigi Di Maio"Me lo auguro, non sono una ladra..." – che aveva chiesto la sua espulsione (sulla quale, ora, decideranno i probiviri) e ripercorre i due casi spinosi che l'hanno vista protagonista e vittima del caos mediatico.

"Non vivo più da un mese e mezzo", dice, ovvero da quando sono arrivati l'archiviazione dell'ex fidanzato Bogdan Tibusche sul caso rimborsi dei 5 stelle, le sue conseguenti dimissioni, e qualche suo scatto molto privato.

Fu proprio la Sarti ad accusa l'ex compagno di essersi intascato i soldi dei bonifici destinati al M5s per il fondo per la microimpresa. Poi la Procura archiviò tutti. Ma lei non ci sta: "Basta leggere bene, io non sono una ladra. Sono stanca. Ma molto arrabbiata, non ce la faccio più. Ho passato notti da incubo. Ma vado avanti, non mollo". Poi: "Non vivo più da un mese e mezzo. Io vorrei lavorare, fare tante cose, impegnarmi come ho sempre fatto", e: "Io vorrei solo darmi da fare, invece mi è toccato scomparire e subire tutto questo fango. E questa aggressione contro di me. Violentissima".

E su Bogdan Tibusche è più che secca e seccata: "Quello è un malato di mente: prima mi ha accusata pubblicamente e poi mi ha difesa…".

Infine, la Sarti storce il naso di fronte alla solidarietà che la politica le

ha dimostrato: "Ma sono le stesse persone che mi hanno accusato di essere una ladra. Peggio di essermi presa i soldi, di aver fatto una finta. Una cosa incredibile. Sono incavolata nera, per non dire altro…".

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