Albanese si masturba davanti a una ragazzina. Ma grazie al Pd viene solo multato

Atti osceni davanti a una minorenne. Il giudice assolve l'albanese: "Non è reato". E Salvini scrive a Bonafede: "Rivedere la depenalizzazione voluta dal Pd"

Albanese si masturba davanti a una ragazzina. Ma grazie al Pd viene solo multato

Masturbarsi in pubblico non è più reato, nemmeno se la belva lo fa davanti a una minorenne. A deciderlo è stato il governo di centrosinistra. Risultato: un 28enne albanese che si era toccato davanti a una ragazzina non avrà conseguenze penali ma solo una multa. Un'ingiustizia che ha spinto Matteo Salvini a scrivere al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per chiedergli di rimediare, al più presto, a "un altro regalo del Pd agli italiani a cui cercheremo di rimediare".

"Giù le mani dalle donne e dai bambini!". Salvini ora vuole andare fino in fondo. Affinché un altro episodio, come quello raccontato la scorsa settimana dal Gazzettino di Venezia, non capiti nuovamente. I fatti risalgono a quattro anni fa, quando a San Donà di Piave una ragazzina, che si era riparata dalla pioggia nell'androne di un palazzo, era incappata nell'albanese che, dopo essersi abbassato i pantaloni, avava iniziato a masturbarsi proprio davanti a lei. Venutolo a sapere, i genitori lo avevano portato a processo per atti osceni nella speranza che la giustizia potesse fare il suo corso e assicurare l'orco dietro alle sbarre. Ma così non è stato. Perché, se fino a qualche anno fa il reato di atti osceni in luogo pubblico veniva punito con la reclusione da 3 mesi a 3 anni, nel 2016 un decreto legislativo voluto dal precedente governo lo ha depenalizzato. Adesso gli atti osceni "in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico" vengono puniti con una semplice sanzione amministrativa.

All'epoca dell'aggressione la ragazzina aveva sedicenne. L'orco che si è masturbato davanti a lei adesso è libero di rifare la stessa schifezza con altre ragazzine. "Il governo del Pd che nel 2016 ha voluto depenalizzare gli atti osceni evitando così una pena di tre anni a malati sessuali o depravati - ha commentato il vice presidente del Senato, Roberto Calderoli - ha di fatto lasciato liberi di colpire potenziali stupratori".

Salvini ha promesso che intende rimediare all'ennesimo errore commesso dal Partito democratico. Nei prossimi giorni scriverà al Guardasigilli per chiedergli di cancellare la depenalizzazione dei reati approvata dalla sinistra.

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