Aler: pignoriamo l'indennità di Salis

L'azienda recupererà le morosità. L'ipotesi sequestro dello stipendio da parlamentare

Aler: pignoriamo l'indennità di Salis
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Per recuperare il debito della morosità di Ilaria Salis «Aler si attivi subito per pignorare i suoi futuri stipendi da parlamentare europea». Tiene banco la proposta lanciata dal consigliere milanese di Fratelli d'Italia Enrico Marcora per far sì che l'azienda per l'edilizia residenziale di Milano riscuota il credito di oltre 90mila euro che Salis avrebbe maturato dal 2008 durante un'occupazione abusiva di un appartamento in zona Navigli.

L'europarlamentare eletta con Avs è stata condannata per l'occupazione di un immobile al Corvetto. «La cosa positiva della sua elezione nel Consiglio europeo è la possibilità per l'azienda di recuperare il consistente importo dovutogli da Salis» aggiunge Marcora. Aler infatti non molla e ha attivato le procedure per la «riscossione coattiva del credito».

Tutti i canoni arretrati, viene sottolineato, sono stati calcolati applicando la massima maggiorazione prevista, che è del 150 percento. Ed è così che la cifra si sarebbe gonfiata nel tempo arrivando fino a 90mila euro. Anche se nel nostro Paese non è possibile sequestrare lo stipendio di un parlamentare, in Europa il discorso cambia. La legge italiana 1261 del 1965 prevede che l'indennità mensile e la diaria di un deputato o di un senatore «non possono essere sequestrate», concetto ribadito anche dalla legge 18 del 1979. In Europa, invece, è previsto il pignoramento di un'indennità o di una pensione di un europarlamentare come la Salis fino a un terzo del totale.

«All'indennità dell'eurodeputato non sono applicabili le leggi italiane 1261/1965 e 18/1979, in quanto norme interne - spiega al Giornale l'avvocato Elisabetta Aldrovandi - bensì lo Statuto del Parlamento Europeo e la decisione 2018 che stabiliscono espressamente la pignorabilità di indennità, indennità provvisoria e pensione in misura di un terzo», Sulla questione è intervenuto l'avvocato della Salis, Eugenio Losco: «Bisognerebbe prima avere un titolo esecutivo, un provvedimento dell'autorità giurisdizionale che accerti che vi sia stata una occupazione senza titolo dell'immobile. Poi la messa in mora e la richiesta di pagamento».

E soltanto dopo si potrà richiedere eventualmente il pignoramento della suddetta indennità. Ad ogni modo «non risulta alcuna sentenza che abbia accertato l'occupazione senza titolo della casa di via Borsi» prosegue Losco, che si chiede come sia stata eseguita la contabilizzazione dell'Aler. Nel centrodestra c'è chi ricorda che all'ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, seppur in presenza di una condanna in via definitiva, vennero pignorati sia il vitalizio sia la pensione per il «caso Maugeri».

Roberto Salis, il padre dell'attivista arrestata in Ungheria per l'aggressione a dei neonazisti, fa sapere che la figlia sta già studiando da eurodeputata e torna all'attacco del governo italiano: «Tra quattro settimane e mezzo ci sarà la proclamazione e a quel punto si potrà parlare di immunità e liberazione. Ma ci aspettiamo che il governo si muova per fare in modo che Ilaria possa tornare a casa molto prima».

La risposta del ministro degli Esteri Antonio Tajani non è tardata molto ad arrivare: «Nessuno di noi è eletto - ha detto il vicepremier - infatti serve la comunicazione della Corte d'appello e poi ne deve prendere atto il Parlamento Europeo. Bisognerebbe conoscere il diritto prima di parlare».

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