Alessandra "lady like" e la secchiona Elisabetta. Le dem agli antipodi adesso unite dall'inchiesta

La prima nasce bersaniana ma poi vira su Renzi. Un'immagine costruita sui social. L'altra è soprannominata "la Fornero del Pd"

Alessandra "lady like" e la secchiona Elisabetta. Le dem agli antipodi adesso unite dall'inchiesta
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La «bella» e la «secchiona». Alessandra Moretti e Elisabetta Gualmini, le due eurodeputate del Pd per le quali la Procura belga chiede la revoca dell'immunità nell'ambito dell'inchiesta Qatargate, hanno alle spalle storie e percorsi agli antipodi. L'una (Moretti) arriva dal laboratorio renziano, che ai tempi della rottamazione sfornò le giovani ministre Boschi e Madia, l'altra (Gualmini) è una prof universitaria che arriva dal circolo prodiano della rossa Bologna. Lei (Moretti) è il profilo di politico social, l'altra (Gualmini) è la classica secchiona che però piace al pubblico televisivo. Ad unirle la storia del Qatargate, l'inchiesta della Procura belga sul giro di soldi e mazzette finiti nelle mani di alcuni parlamentari per favorire accordi con il Qatar. In attesa di conoscere l'esito dell'iter giudiziario, che per ora sbatte contro lo scudo dell'immunità prevista per i membri del Parlamento europeo, Gualmini e Moretti sono due figure di primo piano nel Pd. Moretti è già alla terza legislatura a Bruxelles. Nel 2014 fu una delle cinque donne scelte dall'allora segretario Pd Matteo Renzi per guidare le liste alle Europee. C'è un punto da chiarire: Moretti nasce bersaniana. È la portavoce di Pierluigi Bersani alle elezioni politiche del 2013. Però al primo momento di difficoltà punta sul cavallo vincente: Matteo Renzi. È lo stesso ex premier che la candida alla guida della Regione Veneta contro Luca Zaia. Ne esce sconfitta, nonostante lo strappo di Flavio Tosi. Moretti, presenza fissa nei talk, diventa famosa dopo l' affermazione sulla necessità di curare l'aspetto fisico per le donne che fanno politiche. Definendosi lei stessa lady like. Quelle affermazioni, pronunciate nel 2014, suscitarono polemiche soprattutto perché Moretti criticò invece lo stillo austero di Rosy Bindi. L'altro momento di popolarità pubblica Moretti l'ha vissuto nelle pagine dei rotocalchi per la relazione con Massimo Giletti. Sul piano politico, Moretti è un tipo «tosto», una combattente. Ragione per la quale viene spedita nel ring del talk televisivo. Non è una schleiniana. All'ultimo congresso ha sostenuto Stefano Bonaccini. Nonostante la scelta sbagliata è riuscita ad essere rieletta alle europee del 2024. Dal suo passato spunta una formidabile intervista a La Zanzara in cui paragonò Bersani a Cary Grant.

Meno esposta ai riflettori è la professoressa Gualmini, docente di scienza politica all'Università di Bologna. Un percorso accademico con una parentesi alla presidenza dell'Istituto Cattaneo. È chiamata la Fornero del Pd.

Nasce calendiana con legami prodiani ma poi resta nel Pd dopo l'addio del leader di Azione. Sposata con un ex parlamentare del Pd a Bruxelles è alla seconda legislatura ma in precedenza aveva assunto l'incarico di vicepresidente della Regione Emilia Romagna.

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