Allarme Biden: "Un meteorite sta per colpire l'economia Usa"

È battaglia aperta tra il presidente Joe Biden e l'opposizione repubblicana

Allarme Biden: "Un meteorite sta per colpire l'economia Usa"

È battaglia aperta tra il presidente Joe Biden e l'opposizione repubblicana. Biden ieri ha usato un linguaggio molto aggressivo dopo che il capogruppo repubblicano al Senato Mitch McConnell ha messo in chiaro che il suo partito non voterà a sostegno dell'innalzamento del debito («Siccome è chiaro che i democratici intendono governare da soli, allora devono essere in grado di procurarsi da soli il denaro necessario per finanziare la loro agenda»). Il presidente accusa i repubblicani di «comportamento ipocrita, pericoloso e sconsiderato», e di impedire con l'ostruzionismo la copertura dei debiti che erano stati generati dalla loro stessa precedente amministrazione Trump. Se il limite del debito non verrà innalzato (e il Congresso ha tempo fino al 18 ottobre per farlo), ha detto melodrammaticamente Biden, «un meteorite si schianterà presto sulla nostra economia perché in questo momento non posso garantire che il default potrà essere evitato».

Il presidente insiste sugli aspetti economici della crisi del debito, affermando che se esso non sarà aumentato la sicurezza dei titoli del Tesoro Usa sarà messa a repentaglio. Non solo: la crisi del debito Usa a suo avviso «minaccia lo status di riserva del dollaro americano come valuta mondiale su cui il mondo fa affidamento». Ma dietro questa battaglia di dure parole c'è in realtà uno scontro solo politico, che ha al centro la natura dell'agenda dell'amministrazione Biden e la sua capacità di riuscire a metterla in atto. Si tratta, argomentano i repubblicani, di un'agenda «tassa e spendi» per la quale Biden stenta a ottenere oltre ovviamente al loro - il sostegno dell'ala più di sinistra del suo stesso partito, guidata dalla giovane deputata newyorkese Alexandra Ocasio-Cortez.

I «socialisti americani» pretendono di condizionare il loro sostegno all'agenda keynesiana di forti investimenti in infrastrutture voluta dal presidente all'impegno da parte sua a sostenere, di fatto, la loro, fatta di forti spese pubbliche a vantaggio delle fasce sociali più povere. Un momento di difficoltà per Biden del quale, evidentemente, i repubblicani ritengono politicamente opportuno approfittare negando i loro voti, e non esitando ad agitare davanti agli americani lo spettro del default.

Mancano ancora quasi due settimane alla data limite del 18 ottobre, ed è facile prevedere che per diversi giorni ancora l'intensità delle polemiche tra i due schieramenti crescerà.

Già la scorsa settimana i repubblicani avevano bloccato una legge della Camera (dove ora i democratici rappresentano la maggioranza) che avrebbe innalzato il limite del debito, oltre a stoppare il tentativo dei dem in Senato di inviare una legge simile alla Camera. A questo punto Biden che è alla ricerca abbastanza disperata di «buona stampa» dopo tanti fallimenti ha deciso di passare al contrattacco, pescando a piene mani dal suo repertorio di esperto polemista.

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