New York. Dopo che a luglio è stato diagnosticato il primo caso di poliomielite negli Usa in quasi un decennio, lo stato di New York dichiara l'emergenza. La governatrice Kathy Hochul ha spiegato che l'Empire State sta intensificando gli sforzi in seguito alla scoperta di tracce del virus nelle acque reflue di un'altra contea nell'area di New York City. I funzionari sanitari hanno iniziato ad analizzare dei campioni dopo il primo caso (in tutti gli Stati Uniti) a Rockland, a Nord della città, e ora in totale le autorità sono arrivate ad identificare il virus in 57 campioni nelle acque reflue di cinque contee: dopo la Rockland County, è stato rinvenuto a Orange County, Sullivan County, New York City e infine a Nassau County (a Long Island). Peraltro quest'ultimo è stato collegato geneticamente al primo, mostrando ulteriori prove della diffusione della polio nella comunità.
La dichiarazione dello stato di emergenza consentirà di accelerare la campagna di vaccinazione, permettendo anche agli operatori dei servizi di emergenza, alle ostetriche e ai farmacisti di somministrare il farmaco. La malattia è stata in gran parte debellata negli Usa proprio grazie al successo delle campagne di vaccinazione, ma sta tornando nelle aree dove le percentuali di immunizzazione sono basse. Circa una persona infetta su 100 infetta svilupperà una versione grave, che spesso include una paralisi permanente. «Sulla polio non possiamo tirare i dadi», ha affermato la commissaria alla sanità dello stato, Mary Bassett, sottolineando che la vaccinazione «contro la poliomielite è sicura ed efficace e protegge quasi tutte le persone che ricevono le dosi raccomandate». «Se tu o tuo figlio non siete vaccinati o non siete in regola con i richiami, il rischio di malattia è reale. Esorto i newyorkesi a non accettare alcun rischio - ha aggiunto - Non aspettate a vaccinarvi».
L'ordine esecutivo richiede poi agli operatori sanitari di fornire i dati sull'immunizzazione al dipartimento sanitario statale per aiutare a concentrare gli sforzi di vaccinazione dove sono più necessari. I funzionari hanno spiegato che tutti i residenti di New York non vaccinati, compresi i bambini di due mesi di età, le persone in gravidanza e coloro che non hanno completato la serie di vaccini, dovrebbero riceverli immediatamente. Inoltre hanno sollecitato i richiami per alcune categorie, come gli operatori sanitari nelle aree colpite impegnati nella cura di pazienti che potrebbero avere la poliomielite. L'unico caso confermato a New York riguarda un giovane adulto non identificato che non era vaccinato, ma secondo le autorità è possibile che centinaia di persone nello stato abbiano contratto la malattia e non ne siano a conoscenza: la maggior parte dei soggetti infetti non presenta sintomi, ma può comunque trasmettere il virus ad altri per giorni o settimane.
A livello statale il tasso di vaccinazione contro la poliomielite è del 79%, ma le contee di Rockland e Orange hanno percentuali decisamente più basse (rispettivamente il 60% e meno del 59%). A New York City, invece, poco più dell'86% dei bambini di età compresa tra 6 mesi e 5 anni ha ricevuto tre dosi del vaccino, lasciando un altro 14% vulnerabile.
I tassi variano tuttavia in modo significativo in base al distretto e al quartiere: a Manhattan si arriva in media al 91%, Staten Island si ferma all'82%, mentre il quartiere di Williamsburg a Brooklyn ha il tasso più basso della metropoli, poco più del 56%.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.