Le Regioni entrano nella governance che dovrà coordinare interventi e fondi del Pnrr, via libera alla seconda dose in vacanza e regole chiare per l'introduzione del green pass: dall'incontro che si è svolto ieri a Palazzo Chigi emerge una sostanziale sintonia tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza Stato-Regioni, sulle prossime tappe per condurre l'Italia definitivamente fuori dall'emergenza.
I governatori confermano la piena disponibilità a predisporre la macchina organizzativa per la terza dose di vaccino: «Le Regioni sono attrezzate per fare centinaia di migliaia di vaccini al giorno. Noi stiamo aspettando per capire quando servirà la terza dose e se servirà Questo cambierebbe totalmente il modello organizzativo», spiega Fedriga al termine del vertice con Draghi e il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini. Tra governo e Regioni si registra un ritrovato spirito di collaborazione che archivia la stagione di Conte: «Molte proposte della Conferenza delle Regioni sono state accolte», annunciano Fedriga e il vicepresidente della Conferenza Stato-Regioni Michele Emiliano. Nel corso del vertice è stato affrontato anche il tema legato alla seconda dose da effettuare durante il periodo di vacanza. Sarà adottato un sistema flessibile. Si avranno due opzioni: la possibilità di farlo nella località di vacanza o modificare la data della seconda dose.
Il nodo da sciogliere resta il green pass: «lo vedo come una patente di guida. Quando uno guida deve avere la patente in tasca e se c'è un controllo deve far vedere che può guidare», puntualizza il governatore Fedriga, ribadendo la necessità di avere regole chiare. Dall'Ue è arrivato il via libera. Il ministro Gelmini esulta: «È una bellissima notizia. Uno strumento importante per incentivare la mobilità dei cittadini all'interno dell'Unione, una spinta propulsiva e decisiva per far ripartire il turismo, e con esso l'economia». In Italia non sono però ancora chiare le regole di utilizzo. E soprattutto per quali settori ed eventi. Ma già piovono critiche dall'opposizione. «L'idea di essere costretti ad avere un lasciapassare per partecipare alla vita sociale è letteralmente incompatibile con gli standard di una Nazione libera», attacca Giorgia Meloni. In scia la parlamentare Fdi Augusta Montaruli: «Un obbligo inutile che viola la libertà degli individui, limita ancora la vita sociale, discrimina chi non può permettersi ulteriori spese».
Il green pass avrà scadenze variabili. Se si è vaccinati, ha una durata massima di nove mesi dalla vaccinazione. Per chi non ha ancora effettuato il richiamo, il pass è valido temporaneamente quindici giorni dopo la somministrazione della prima dose e fino alla data prevista di inoculazione della seconda: da quel momento sarà poi rilasciato il certificato valido nove mesi. Se si è guariti dal Covid, la relativa certificazione in Italia ha una durata massima di nove mesi dalla dichiarata guarigione mentre nel resto d'Europa (salvo specifiche di alcuni Stati) dura sei mesi. Per il rilascio del certificato dopo i test varia da 48 a 72 ore (rapido o molecolare). L'obiettivo del governo è far decollare la stagione turistica. Si procederà con la cancellazione delle ultime restrizioni: dal 21 giugno stop al coprifuoco.
Sulle discoteche, per ora resta la possibilità di ascoltare musica e consumare al bar. Il divieto per le piste da ballo dovrebbe essere superato con l'introduzione del green pass. Si attende un protocollo del Cts che dovrebbe fissare le regole che saranno valide anche per i matrimoni.
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