Miliardi di Stato per la banca rossa, per le vittime dell'Ilva solo le briciole. Tolte alla Terra dei Fuochi.
La più odiosa delle guerre tra poveri ha sul copione la firma di Palazzo Chigi. Impegnata a smistare fondi pubblici per il salvataggio di Mps la presidenza del Consiglio dei ministri ha scelto il silenzio almeno finora - davanti alle denunce che arrivano a mezzo stampa dalla Campania. L'incubo, ancora una volta, si chiama Terra dei Fuochi. Il sospetto è che i fondi per il monitoraggio oncologico saranno tagliati, rispetto alle previsioni, per essere dirottati sulla non meno bisognosa Taranto, ferita dall'Ilva. Uno scambio utile - più o meno incidentalmente - a riconquistare alla causa governativa la Puglia del barricadero Michele Emiliano, che al referendum sulla riforma costituzionale ha fatto segnare una delle più alte percentuali di contrari.
L'annuncio che scatenato la reazione campana lo ha dato alla vigilia di Natale il ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, presentando il decreto omnibus per il Sud: per Taranto un piano da 170 milioni, salutato con favore (per mera coincidenza, naturalmente) da Emiliano. «Per la continuazione degli screening sanitari sulla popolazione esposta all'inquinamento saranno stanziati 8 milioni» precisava Calenda. Subito è scattato l'allarme: il monitoraggio oncologico è previsto dalla legge 6 del 2014, finalizzata alla conversione del decreto adottato nel 2013 per fronteggiare l'esplodere quasi simultaneo dei casi Ilva e Terra dei Fuochi. Attraverso uno stanziamento di 50 milioni da erogare in due tranche annuali, si punta ad assicurare il controllo dello stato di salute dei residenti nelle aree interessate. Somme da ripartire con decreto del ministro della Salute, di concerto con quello dell'Economia. Una discrezionalità che unita ai ritardi maturati (solo un mese fa la Regione Campania ha autorizzato la spesa dei 17 milioni già nella sua disponibilità) non garantisce tranquillità. Di pericolose alchimie parla anzi il Coordinamento delle associazioni flegreo-giuglianesi presieduto da Ciro Di Francia, che nel giro di 5 anni per tumore ha perso prima la moglie Mariarosaria, poi la figlia Lia, da ultimo la sorella Giannina ed il fratello Andrea. «Al ministero della Salute è in corso l'istruttoria per la liquidazione della seconda annualità», dice il legale del Co.As. Roberto Ionta. «Forte è il timore che i fondi per la Terra dei Fuochi possano subire una riduzione in favore della Puglia, che sta facendo enormi pressioni. Ci opporremo: la Asl di Taranto ha un bacino d'utenza di 800mila abitanti, tra Napoli e Caserta se ne contano oltre 3 milioni e mezzo».
Nero su bianco, su una diffida
notificata al primo ministro Gentiloni ed al ministro della salute Lorenzin. Chiamati a evitare la guerra tra i poveri campani ed i malconci pugliesi, oltre che a salvare gli italiani dai disastri dei compagni banchieri senesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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