L'Austria continua il suo percorso, tra alti e bassi, per provare a concedere la doppia cittadinanza ai cittadini sudtirolesi e ladini dell'Alto Adige. La questione è antica e spinosa. Un accordo del 1992 tra Vienna e Roma riconoscerebbe che l'Italia ha fatto tutto il necessario per garantire libertà e rappresentanza alle minoranze religiose, ma con l'arrivo al potere della destra la fiammella dell'"annessione" è tornata a riaccendersi.
Il Partito popolare e la destra dell'Fpö stanno trattando sulla questione. Poi ci sarà da coinvolgere anche l'Italia, che si è già mostrata gelida. Però l'Austria va avanti e oggi al ministero degli Esteri ci sarà l’incontro, convocato dai ministri Karin Kneissl e Herbert Kickl, tra i rappresentanti di Vienna e i capigruppo del parlamentino della provincia autonoma dell'Alto Adige.
A breve ci saranno le elezioni provinciali e la partita della doppia cittadinanza è già entrata in campagna elettorale. L'ambasciatore italiano Sergio Barbanti non sarà presente all'incontro odierno e anche diversi partiti, esclusi Verdi e Fratelli d'Italia che ci saranno per protesta, hanno deciso di disertare l'incontro. Dalla parte di Vienna, ovviamente, si sono schierati il Volkspartei e la destra sudtirolese. Difficilmente, comunque, potranno uscire grandi decisioni dall'incontro odierno.
Secondo quanto scrive La Stampa, "il cancelliere Sebastian Kurz sarebbe intenzionato a prendere tempo, perorando la
dilazione della discussione sulla riforma in Parlamento". In quell'occasione la nuova legge sulla cittadinanza dovrebbe prendere in considerazione anche la questione degli austriaci in Gran Bretagna in vista della Brexit.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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