Altro che diritti umani. Intesa Germania-Qatar per le forniture di gas

Dopo le polemiche, l'accordo fa indignare molti. Ma il vicecancelliere Habeck: "È super"

Altro che diritti umani. Intesa Germania-Qatar per le forniture di gas

Lo sport da una parte, l'approvvigionamento energetico dall'altra. Il bisogno di mandare avanti il motore economico della Germania, garantendo il carburante per le industrie e il riscaldamento per le abitazioni, cozza con il declamato sostegno dei tedeschi per il rispetto dei diritti umani. Sotto il piano atletico, il mondiale di calcio in Qatar non si è aperto bene per la squadra allenata dal commissario tecnico Hans-Dieter Flick. Fin qua, la «Mannschaft» ha collezionato una poco lusinghiera sconfitta con il Giappone e un faticoso pareggio con la Spagna. Maggiore visibilità i tedeschi se la sono guadagnata fuori campo: su tutti la foto ufficiale con la mano sulla bocca, dopo che la Fifa ha vietato al capitano di indossare la fascia «One Love» contro le discriminazioni sessuali. Anche la circostanza che Flick si sia presentato in conferenza stampa, alla vigilia dell'incontro con la Spagna, senza neppure un giocatore, in barba alle regole Fifa, ha segnalato come i tedeschi partecipino ai mondiali con molta voglia di contestare.

L'insofferenza per un torneo in un paese considerato autoritario e che ha costruito gli stadi nuovi sulla pelle di tanti lavoratori stranieri non è rimasta circoscritta ai tedeschi in Qatar. In Germania alcuni bar hanno deciso di boicottare il Mondiale. Ritrovarsi alla Kneipe sotto casa o, d'estate, andare a guardare la partita al Biergarten è una tradizione cara ai tedeschi. Invece lo storico pub Lotta di Colonia, ritrovo dei sostenitori del FC Köln come della nazionale, non trasmette alcuna partita dal Qatar, rinunciando ai proventi di birra, würstel e patatine. «Vogliamo dare l'esempio contro un sistema Fifa completamente corrotto, in cui si ci occupa solo di soldi mentre diritti umani e cultura calcistica non hanno importanza», ha dichiarato il proprietario Peter Zimmermann. Lo stesso hanno fatto il Panenka di Berlino e il Park Café di Monaco.

Martedì mattina una notizia ha spento il fuoco anti-qatariota di Germania: Doha ha annunciato che Qatar Energy ha raggiunto un accordo con Berlino per la fornitura di gas naturale liquefatto (gnl) alla Germania. Il gas sarà venduto alla società statunitense Conoco Phillips, che lo consegnerà al rigassificatore (attualmente in costruzione) di Brunsbüttel sul Mare del Nord. Il ministro dell'Energia del Qatar, Saad Sharida al-Kaabi, ha spiegato che la fornitura di gnl, 2 milioni di tonnellate all'anno, inizierà nel 2026 e durerà almeno 15 anni. «È una dimostrazione concreta del nostro impegno nei confronti dei tedeschi», ha dichiarato il ministro, mentre il vicecancelliere tedesco e ministro dell'Economia Robert Habeck definiva l'accordo «super». Ricordatosi di essere un esponente dei Verdi, Habeck ha affermato che il consumo di gas dovrà essere gradualmente ridotto per permettere alla Germania di raggiungere gli obiettivi climatici che si è data. Più prosaico, il gruppo tedesco per la tutela dell'ambiente e dei consumatori Duh ha criticato l'accordo affermando che la dipendenza dalla Russia è stata sostituita da un'altra dipendenza a lungo termine. Un'autocrazia laica, insomma, esce dai termosifoni dei tedeschi per dare spazio a un'autocrazia a carattere religioso.

Martedì pomeriggio la Fifa ha rovinato del tutto la festa imponendo alla squadra tedesca una multa da 10mila franchi svizzeri per la conferenza stampa senza calciatori. Oggi è la vigilia di Germania-Costa Rica e Flick è atteso dai giornalisti. Se il ct ripeterà l'exploit della settimana scorsa, la Fifa non resterà a guardare.

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