Nuova bufera su Boris Johnson a causa di un party che si sarebbe tenuto nel giardino di Downing street il 20 maggio 2020, in pieno primo lockdown e al quale avrebbero partecipato almeno cento invitati. Secondo due testimoni citati dalla Bbc, il premier e la moglie Carrie erano presenti fra le circa 30 persone che hanno partecipato.
Secondo quanto rivelato dall'emittente Itv, il segretario privato di Johnson, Martin Reynolds, mandò nei giorni precedenti inviti via mail a un centinaio di persone per un «party distanziato» nel giardino della residenza del premier. «Dopo quello che è stato un periodo incredibilmente pieno di lavoro, sarebbe carino approfittare del bel tempo e prenderci un drink socialmente distanziato al giardino del numero 10 questa sera. Venite a partire dalle 18», si leggeva nella mail, con l'aggiunta informale: «Bring your booze», (porta la tua bottiglia). La mail avrebbe provocato sconcerto anche in diversi membri dello staff di Downing street, visto che solo dodici giorni dopo era previsto un allentamento delle misure di distanziamento. Ancora una volta quindi, sembra che le regole fossero in vigore per tutti salvo che il governo. E per molti britannici ciò è tanto più doloroso perché in quei giorni non hanno potuto dare un ultimo saluto ai propri cari in ospedale.
Johnson non ha per ora fatto commenti. L'opposizione laburista ha presentato un'interrogazione urgente in parlamento per oggi, ma il premier non si è presentato in aula. Al suo posto è intervenuto Michael Ellis, sottosegretario dell'ufficio del premier, che ha espresso «scuse senza riserve» per il turbamento causato dalle accuse di party illegali. Ha poi aggiunto che anche la vicenda del 20 maggio verrà verificata nell'ambito dell'inchiesta in corso su presunti party illegali avvenuti nella sede del governo britannico durante il lockdown.
Nel corso della seduta sulla vicenda alla Camera dei Comuni, un deputato, Jim Shannon del partito unionista nordirlandese è scoppiato in lacrime ricordando la suocera morta di Covid-19 da sola, durante i mesi del lockdown, mentre al numero 10 di Downing Street si festeggiava.
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