Amministrative, i ballottaggi nei capoluoghi principali

A Genova, Verona, Padova e Parma sono l'ago della bilancia per decretare a chi vada la vittoria anche se per questa tornata di amministrative si prevede una debacle del Pd

Amministrative, i ballottaggi nei capoluoghi principali

Domenica si decide la sorte di 22 capoluoghi, di cui tre sono capoluoghi di Regione (Genova, L'Aquila e Catanzaro). In 13 città il candidato di centrodestra parte favorito, in 6 il centrosinistra mentre a Belluno e Parma son in vantaggio i candidati civici e a Trapani c'è stato un ritiro. Ecco le sfide principali per il secondo turno di amministrative:

Le sfide nei capoluoghi di Regione

A Genova per la prima volta, con il 38,8% parte in vantaggio il candidato del centrodestra presenta Marco Bucci, sostenuto da Forza Italia, Lega Nord, FdI-An, Direzione Italia-Altri e dalla lista civica Vince Genova. Lo sfidante di centrosinistra Gianni Crivello, appoggiato dal Pd, Sinistra a sinistra e da due liste civiche, riparte dal 33,4% dei consensi ma, tramite un apparentamento, si schiera al suo fianco Arcangelo Merella della lista civica Ge9si Siamo Genova (1,86%). Decisivi saranno, però, i voti dei grillini che al primo turno hanno assegnato un 18% al loro candidato Luca Pirondini.

A L’Aquila, invece, il favorito è il candidato di centrosinistra Americo Di Benedetto, sostenuto dal Pd, dai Democratici e Progressisti, dai Socialisti e Popolari e da sei liste civiche, che al primo turno ha ottenuto il 47%. Il centrodestra con Pierluigi Biondi, appoggiato da Forza Italia, Noi con Salvini, FdI-An, Udc, Rivoluzione Cristiana e da due liste civiche, insegue con il 35,8%. I discreti risultati della candidata della lista di sinistra radicale Carla Cimoroni (6,3%) e del candidato dei Cinquestelle, Fabrizio Righetti (4,8%) potrebbero incidere sul risultato finale.

A Catanzaro il sindaco uscente, Sergio Abramo, con il sostegno di Forza Italia e di cinque liste civiche, due settimane fa è arrivato primo con il 39,7%. Il centrosinistra è riuscito ad arrivare al ballottaggio grazie al 31% di consensi preso da Enzo Ciconte, sostenuto dal Pd, dal Psi, dall’Udc, dalla lista S&D - Socialisti e Democratici e da sette liste civiche. Se i voti che al primo turno sono andati candidato della sinistra radicale Nicola Fiorita, a capo di tre liste civiche (23,2%) si riversassero su Ciconte, la città potrebbe tornare al centrosinistra dopo più di 10 anni.

Le altre sfide più importanti

A Verona il candidato di centrodestra, Federico Sboarina, appoggiato da Forza Italia, Lega Nord, FdI-An, Partito Pensionati e da altre tre liste civiche, riparte dal 29,2% preso al primo turno.Ma, per il ballottaggio, il candidato civico Michele Croce (4,9%) ha trovato l’intesta con Sbaorina per un apparentamento. La candidata tosiana Patrizia Bisinella, sostenuta dal movimento Fare! E da altre sei liste civiche, insegue con il 23,5%. Determinanti saranno i voti della candidata del Pd, Orietta Salemi che, con il 22,5% al primo turno, aveva mancato di un soffio il ballottaggio. Non è escluso che vadano in favore della Bisinella.

A Padova il sindaco uscente, il leghista Massimo Bitonci, appoggiato anche da Forza Italia, Fratelli d'Italia, dai fittiani di Direzione Italia e da quattro liste civiche, parte dal 40,2%. Luigi Sposato del Popolo della Famiglia (1,56%) è l’alleato per il secondo turno. Il candidato di centrosinistra Sergio Giordani, sostenuto dal Pd, La Sinistra, dalla lista Padova Bene Comune e da altre tre liste civiche, insegue col 29,2%. L’apparentamento sottoscritto con Arturo Lorenzoni, candidato della sinistra radicale, (22,8%) potrebbe ribaltare il risultato finale.

A Parma l’ex sindaco pentastellato, Federico Pizzarotti, con il 34,8% parte con un leggerissimo vantaggio sul candidato del Pd, Paolo Scarpa, che al primo turno ha ottenuto il 32,7%. Il centrodestra, con il 19,3% preso da Laura Cavandoli, potrebbe dare la riconferma a Pizzarotti.

A Taranto la candidata di centrodestra, Stefania Baldassarri, appoggiata da Forza Taranto, Direzione Taranto e da sei liste civiche, parte favorita grazie al 22,3% preso al primo turno. Il centrosinistra con Rinaldo Melucci, appoggiato da Pd, Psi, Centristi - Area Popolare e quattro liste civiche, riparte dal 18% del primo turno ma ha raggiunto l’accordo per un apparentamento con il candidato civico Pietro Bitetti (8,2%). Per la vittoria finale saranno, però, determinanti i voti degli altri candidati: Mario Cito, figlio dell'ex sindaco Giancarlo, a capo della lista Lega d'Azione Meridionale (12, 46%); il grillino Francesco Nevoli (12,43%); il candidato di sinistra radicale, Vincenzo Fornaro (9,7%) e il civico Franco Sebastio (9,2%).

A Trapani c’è una situazione anomala. Girolamo Fazio, ex Forza Italia, sostenuto dall’Udc e da quattro liste civiche, arrivato al ballottaggio col 31,8%, si è ritirato dalla corsa mettendo così in difficoltà il candidato di centrosinistra.

Piero Savona, appoggiato dal Pd e da due liste civiche, che al primo turno aveva preso il 26,7%, per vincere non solo deve riuscire a portare a votare il 50%+1 dei tarantini ma deve anche ottenere il 25% dei voti a suo favore.

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