"Non in panchina". Dopo la Cirinnà, pure la Morani ci ripensa

Anche Alessia Morani ha accettato la candidatura dopo aver accusato Letta di spostare l'asse del Pd verso sinistra

"Non in panchina". Dopo la Cirinnà, pure la Morani ci ripensa

Altro dietrofront repentino nel Partito democratico. Alessia Morani, dopo aver annunciato di rinunciare alla candidatura, ha deciso di ripensarci, seguendo le orme di Monica Cirinnà. Solo poche ore fa, però, Alessia Morani aveva sparato contro il suo partito, colpevole di averla assegnata al collegio uninominale di Pesaro e di averla inserita al terzo posto nel proporzionale, considerate candidature "perdenti", fatte a sua "insaputa". Eppure, a poco più di 24 ore e dopo diversi proclami pubblici, quella che a suo avviso appariva come un'onta, di colpo è diventata una candidatura accettabile. Cos'è cambiato nel frattempo?

"Ho comunicato al mio partito che non intendo accettare queste candidature. Avrò modo in seguito di spiegare le motivazioni che mi hanno convinta della bontà di questa scelta", ha annunciato martedì pomeriggio, 12 ore dopo la scoperta di non aver ottenuto un posto prestigioso nelle liste. E ancora, intervistata da il Messaggero, rincarava la dose: "Ho colto la volontà di spostare l'asse del Pd verso sinistra, di cui è prova il rientro dei fuoriusciti di Articolo 1 come l'alleanza con Sinistra Italiana e Verdi". Quindi, riferendosi a Enrico Letta ma senza mai nominarlo, ha dichiarato: "Il segretario ha fatto una scelta politica legittima: privilegiare le candidature della sinistra. Chi pagherà il prezzo, va da sé, è la parte riformista del partito".

Ma Alessia Morani sembrava prepararsi alla resa dei conti al congresso del prossimo anno, che a suo dire sarebbe stata "un'occasione per riflettere sullo sbandamento di una linea politica". E ancora, invocava trasparenza populista: "Dobbiamo ai nostri elettori un chiarimento su cosa sia il Pd e dove vuole andare". E quindi, rivendicava la scelta di non accettare la candidatura, sottolineando: "Questa non è la nostra partita".

Cosa sia successo nelle successive 24 ore non è dato saperlo, anche perché Letta non ha cambiato le liste e Alessia Morani risulta sempre assegnata al collegio uninominale di Pesaro e al terzo posto nel proporzionale. Eppure, con una giravolta completa di 360 gradi degna della sua collega Monica Cirinnà, poco fa ha dichiarato: "Sono a disposizione della nostra comunità politica". Ha giustificato il suo ripensamento con la rivelazione di aver ricevuto "una marea di telefonate e messaggi di persone che mi hanno manifestato un enorme affetto e stima".

e quindi, come nella migliore soap opera, pare decisa a immolarsi per la causa: "Tutti mi hanno detto che non posso rimanere in panchina nella partita più importante che dobbiamo giocare per il nostro Paese. Sono una che combatte e non si spaventa anche di fronte alle battaglie difficili".

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