La partita per il Quirinale ha inevitabilmente cambiato le carte della politica. A segnare il Movimento 5 Stelle non è stata tanto l'elezione di Sergio Mattarella, ma tutte le dinamiche e le strategie portate avanti nei giorni di trattative per la convergenza su un nuovo presidente della Repubblica. E così si è scatenato un fuoco di accuse incrociate tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, ognuno con la sua pattuglia di fedelissimi. A mettere pepe ci ha pensato Alessandro Di Battista, che ha affidato a Il Fatto Quotidiano le sue posizioni dirompenti.
Dibba attacca Di Maio
Lo storico attivista del M5S ha messo nel mirino il ministro degli Esteri, a cui ha rivolto una pesante accusa che negli anni precedenti veniva additata ai soliti volponi della politica: "Credo che a Luigi interessi più salvaguardare il suo potere personale che la salute del Movimento". Un silurata non di poco conto, se si considera il rapporto di amicizia e di stima che ha sempre accomunato i due volti grillini.
Di Battista sembra dunque prendere le difese di Giuseppe Conte. Ma il Movimento sta precipitando verso una vera e propria scissione oppure si tratta solamente di una guerra tra correnti che finirà per affievolirsi? L'ex parlamentare pentastellato non esclude uno scenario drastico, anche per il bene del M5S: "O si arriva a una resa di conti, o faranno prima a cambiare il nome del M5S in Udeur. I 5 Stelle che mi chiamano sono preoccupati. Ma ciò che sta accadendo io lo avevo già previsto due anni fa".
Resa dei conti nel M5S
Le parole di Di Battista confermano il caos totale che sta colpendo il Movimento 5 Stelle. Le spaccature tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio sono sempre state negate, attribuendo alla stampa il tentativo maligno di voler creare un clima divisivo nel gruppo grillino. Ora però il tutto è uscito allo scoperto e le divergenze tra i due non sono più innegabili. A confermarlo sono stati proprio il leader del M5S e il ministro degli Esteri, con una serie di frecciatine incrociate a favore di telecamera.
Il primo a punzecchiare è stato Conte che, dopo la convergenza sul Mattarella bis, si è così esposto: "Ci saranno occasioni per tutti i necessari chiarimenti". Dichiarazioni a cui hanno fatto seguito quelle di Di Maio, che ha parlato di "alcune leadership che hanno fallito" e della necessità di "aprire una riflessione politica interna" nel Movimento.
Le agitazioni non sono rientrate e tra i due le acque sono ancora molto agitate. Nelle scorse ore Conte ha invitato Di Maio ad assumersi le responsabilità: "Se ha delle posizioni le chiarirà, perché lui era in cabina di regia, come ministro l'ho fatto partecipare. Chiarirà i suoi comportamenti. Ma non a Conte, agli iscritti". E anche in questo caso non è tardata ad arrivare la replica di Di Maio: "Decisioni in cabina di regia? Non si è mai parlato di fare annunci roboanti su presunti accordi raggiunti con Pd e Lega, oggi smentiti anche dal segretario Letta. Non si provi a scaricare le responsabilità su altri. È chiaro che ci sono diversi aspetti che vanno chiariti".
In tutto ciò aleggia un sospetto che prende corpo con il passare delle ore. Come scrittto da Domenico Di Sanzo su ilGiornale in edicola oggi, molti dimaiani temono che tra qualche mese Conte porti il Movimento all'opposizione con l'effetto di far saltare il governo e tentare di risalire nei sondaggi. Magari facendo asse con Di Battista.
Si è aperta una guerra che da mesi era latente, ma che da tempo aveva dilaniato il Movimento. Le correnti contiane e dimaiane non sono più un mistero e resterà da vedere chi delle due rappresenta la vera maggioranza nel gruppo parlamentare dei 5 Stelle.
Ora lo spettro della scissione è tornato protagonista: la rottura definitiva può essere più vicina di quanto sembri. "Siete pronti al big bang?", è infatti l'avviso lanciato da un parlamentare M5S attraverso ilGiornale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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