Non è la prima volta, è una maledizione che si porta dietro da decenni, una scia fatta di sospetti, accuse, confessioni, pentimenti, che sembra non volerlo abbandonare più. Una nuova accusa trascina di nuovo il regista Roman Polanski nella bufera: stando a quanto riferisce il quotidiano Le Parisien c'è un'altra donna che afferma di essere stata violentata da lui quando aveva 18 anni, nel 1975. Spiega di essersi finalmente decisa a parlare dopo aver saputo del film di Polanski in uscita il 13 novembre in Francia e in Belgio, «J'accuse», che ripercorre il caso Dreyfuss, l'ufficiale di artiglieria ebreo alsaziano assegnato allo stato maggiore dell'esercito francese ed erroneamente accusato nel settembre 1894 di spionaggio a favore dell'Impero tedesco. Il film prende il titolo da quello dell'editoriale che lo scrittore Emile Zola scrisse nel 1898 per denunciare i persecutori di Dreyfus. «É sostenibile sentire dire J'accuse a chi vi ha marchiato con il ferro, mentre a voi, la vittima, è vietato accusarlo?». ha detto.
Figlia di industriali alsaziani, Valentine Monnier all'epoca dei fatti aveva appena preso la maturità e decise di andare a festeggiare in montagna con amici, ospiti di Polanski. Racconta che Polanski le chiese molto chiaramente se volesse fare sesso con lui durante una risalita in seggiovia. Lei rispose di no, poi la sera cenò con lui in un ristorante dal quale si sarebbe tornati scendendo lungo la pista con le fiaccole. Nello chalet, Polanski la chiamò e quando uscì sul pianerottolo cominciò la sua furia: botte, colpi, una pillola che le fece ingoiare prima di violentarla. «Ero totalmente sotto shock, pesavo 50 chili, Polanski era piccolo, ma muscoloso e, a 42 anni, nel pieno delle forze: ebbe la meglio in due minuti. Mi dissi: ma è Roman Polanski, non può rischiare che si venga a sapere, quindi mi dovrà uccidere». Poi arrivarono le scuse del regista, in lacrime, e la promessa di non dire niente.
Polanski, 86 anni, è stato condannato nel 1977 per violenza sessuale su minore negli Stati Uniti, paese nel quale non può tuttora rientrare. Sua moglie, Sharon Tate, fu uccisa, incinta, dalla setta di Charles Manson nel 1969 negli Stati Uniti. Oggi vive in Francia con la sua ultima moglie, l'attrice Emmanuelle Seigner, dalla quale ha avuto due figli.
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